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Sabato 19 Luglio 2025
I cinquant’anni di Gardaland, quell’antico Egitto ricostruito a Merate
Gardaland oggi compie gli anni. A firmare alcune delle attrazioni più iconiche del parco è stato Valerio Mazzoli, originario di Milano si trasferì a Merate, dove nacquero i suoi primi progetti
Merate
C’è un pizzico di Brianza nel successo del più famoso parco a tema d’Italia. Gardaland oggi compie cinquant’anni, e tra giungle minacciose, un misterioso tempio egizio e pericolosi arrembaggi nel regno dei corsari, ha accompagnato generazioni di ragazzi - e giovanotti cresciuti - diventando una vera e propria icona, soprattutto a cavallo tra gli anni ‘80, quando divenne casa delle sigle di Bim Bum Bam, e i primi 2000, quando rivaleggiò ad armi quasi pari con i grandi sfidanti europei (nel 2005 Forbes lo mette al quinto posto tra i parchi a tema più divertenti del mondo dietro a realtà come Disneyland California, che il 17 luglio ha festeggiato i 70 anni).

Un’icona, come detto, che deve molta della sua fama alla maestria e alla fantasia di un brianzolo acquisito, Valerio Mazzoli. Milanese, da giovanissimo vola in America per farsi le ossa con i più grandi esperti di un settore che in Europa, in pratica, non esisteva ancora. E dopo un’importante esperienza di tre anni alla Disney torna in Italia e si mette in contatto con un piccolo ma promettente parco a tema sul lago di Garda. «Tornato dagli Usa mi sono trasferito a Merate, e ho trasformato il mio seminterrato nello studio dei miei lavori. Lì sono nati i primi progetti, come il castello di Dracula, i tronchi di Colorado Boat, oltre ad alcune scenografie per il vecchio west di Rio Bravo e la giungla del safari africano». Nasce la Gardaland che ora tutti conoscono. Mazzoli nei primi anni ‘80 dà anche i natali a una delle mascotte più famose d’Italia: il draghetto Prezzemolo, che prende il nome dal cagnolino di alcuni amici di famiglia.
Con la crescita del parco, anche la società si struttura meglio. Valerio Mazzoli in quel periodo lavora anche in compagnia del fratello Claudio, allora impegnato in America nel settore dei parchi a tema con Disney e Universal. A Cernusco Lombardone, sopra un negozio di articoli sportivi, nasce un ufficio in pieno stile Disney, formato da giovani creativi del territorio pronti a spingersi dove in Europa nessuno aveva ancora osato. «Sono sempre stato un appassionato di egittologia, ed è per questo che venne l’idea di creare un’esperienza su maledizioni e profanatori di tombe. Allora progettammo qualcosa di mai visto lontano dagli Usa, una dark ride (grande attrazione scenografica immersiva) con sistema di trasporto a ciclo continuo, personaggi animati realizzati artigianalmente ed effetti speciali inediti per il tempo».
Era il 1987, e l’investimento economico non era un tema da sottovalutare. Allora Mazzoli si fece furbo: «Dai disegni creai un modello in scala, abbastanza grande da poterci camminare in mezzo con una telecamera, e girai un filmato per restituire le atmosfere dell’attrazione. Poi noleggiai per una giornata intera la sala cinematografica di Merate e lo proiettai per gli allora tre soci di Gardaland. Che accettarono la sfida». Il risultato fu la prima attrazione di portata internazionale mai creata in un parco a tema italiano: i cinquanta animatronics e l’imponente facciata con il tempio di Abu Simbel ricostruito in scala 1:2 richiamarono addirittura l’attenzione dei maestri della Walt Disney Imagineering, che vennero sul Garda per studiare “La valle dei re”, progettata e realizzata nel Lecchese. Tra i personaggi dell’avventura c’è anche l’esploratore Howard Carter, che prende le sembianze del suo creatore.

A quel punto, Valerio Mazzoli si concentrò su altri progetti, sempre realizzati in Brianza, come buona parte delle scenografie - e del magico castello - di Disneyland Paris, collaborando saltuariamente con Gardaland per qualche altro progetto fino ai primi anni 2000. Da sedici anni vive stabilmente a Orlando, in Florida, ma non ha mai dimenticato la Brianza, spesso protagonista dei suoi dipinti. Il fratello Claudio invece continuò a collaborare con il parco gardesano per altri vent’anni: ha firmato le scenografie della montagna russa “Mammut”, dell’area “Fantasy Kingdom”, delle Jungle Rapids e dell’imponente attrazione acquatica “Fuga da Atlantide”. La Gardaland da loro progettata oggi accoglie tre milioni di visitatori ogni anno.
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