
Cultura e Spettacoli / Morbegno e bassa valle
Martedì 22 Luglio 2025
Il valtellinese Lorenzo Passerini
alla conquista della Finlandia con Verdi
Il Maestro di Morbegno, alla guida della Jyvaskyla Sinfonia, riscuote successo con il Macbeth verdiano al Festival Savonlinnan Opera, celebrato dalla stampa locale
Sondrio
C’è tanto della Valtellina in terra finlandese da qualche tempo, da quando il maestro Lorenzo Passerini, sempre più padrone assoluto dei più grandi teatri d’Opera del mondo, (dal Grandopera di Houston nel Texas allo Staatsoper di Amburgo, dal Tiroler Festspielr in Austria al Konzerthaus di Dortmund, dallo Staatsoper di Vienna all’Opera di Las Palmas nelle Canarie, dal Thèatre des Champs Elisèes di Parigi alla Semperoper di Dresda, dal Royal Ballet and Opera di Londra al Teatro Sociale di Sondrio dove l’attende l’esecuzione della Prima assoluta di un’opera commissionata per la 25 edizione delle “Olimpiadi invernali 2026) è diventato il beniamino delle folle delle falangi musicali dell’Alta Scandinavia, prima come acclamato direttore artistico della Jyvaskyla Sinfonia in Finlandia e ultimamente come mattatore di un “Macbeth” verdiano d’eccezione che ha inaugurato il Festival “Savonlinnan Opera”.
Un “Macbeth” intrigante e robusto dall’anima inquieta e inquietante quello messo in scena con un cast strepitoso per raccontare l’energia “nera” di una Lady di ferro assetata di potere che circuisce velenosamente il suo nobile signore scozzese, Macbeth, spingendolo ad efferati delitti che gli avveleneranno l’anima tra cupi spettri della mente e streghe maligne che allignano ovunque la brama del potere genera mostri disposti a tutto. Impeccabile, anzi collaudata alla perfezione, la direzione orchestrale del maestro Passerini che ha portato con sé come fidato assistente Ernesto Colombo che con lui condivide i destini della sua “Orchestra Vivaldi”. E ha certamente lasciato il segno sin dalla prima rappresentazione, come evidenziato dalla stampa locale che si è prodigata in solenni encomi nei suoi confronti.
«La figura più importante è stata il direttore d’orchestra, Lorenzo Passerini, che ha dato vita con intensità all’opera di Verdi, spesso marziale, a partire dalla partitura. Quando la musica si gonfia come un oceano o un torrente in piena, e quando la collaborazione tra il golfo mistico e il palcoscenico era perfettamente armoniosa - talvolta con una sensibilità e precisione da musica da camera – anche il pubblico veniva trascinato con tutto il cuore e l’anima. Passerini ha talvolta dato ampio respiro alla musica, allungando i valori delle note con malizia oltre la battuta, solo per poi passare improvvisamente alla massima velocità, lanciando i passaggi di stretto in un tempo mozzafiato - per poi schiantarsi in una pausa generale come contro un muro. Seguiva poi un passaggio alla tenerezza e all’intimità, dove l’intera macchina scenica cantava e suonava con estrema dolcezza e delicatezza. Un’interpretazione così vivida di Verdi non si era mai sentita nel golfo mistico di Savonlinna dai tempi della visita della Scala. Verdi può essere ben diretto e interpretato da artisti di tutto il mondo, ma sembra che solo gli Italiani portino nel sangue, nei geni, la vitalità naturale della sua musica. La presenza calorosa e totale del direttore si è diffusa sia tra i solisti sia nell’eccellente orchestra e coro del Festival dell’Opera. Ai musicisti finlandesi è stato talvolta rimproverato uno stile un po’ angolare, privi del calore del Sud. Questa rappresentazione ha dimostrato quanto tali accuse siano infondate. Calore e tenerezza non sono mancati, insieme a riflessi pronti, potenza straordinaria e audacia _ - grazie a un direttore che ha incarnato Verdi con tutto se stesso. Ha perfino respirato con i solisti, e di conseguenza, tutto è andato perfettamente a posto». È quanto scritto da Riitta-Leena Lempinen-Vesa.
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