Si trova un orso davanti alla baita, turista sale sul tetto per paura

L’episodio è avvenuto a Valfurva. Vittima un villeggiante brianzolo

Valfurva

Si è visto sbucare dal bosco, all’improvviso, un orso di notevoli dimensioni, mentre a terra sull’erba aveva puntato il teleobiettivo verso il cielo per cercare di “catturare” un’aquila reale. Per poi avvicinarsi alla baracca in legno nei boschi di Valfurva, a non molta distanza dal confine con la provincia di Brescia e il passo del Gavia, sulla cui copertura in lamiera e piode si è rifugiato.

E’ successo nel primo pomeriggio di lunedì, attorno alle 15.15, in località Baite Solaz di Sopra, a circa 2000 metri di quota. Non ha perso tempo Agostino Furno, 50 anni, turista residente a Cavenago Brianza, in provincia di Monza, temendo forse di essere sbranato dal grosso carnivoro, ed è salito sul tetto di uno chalet dal quale con il cellulare ha lanciato l’allarme ai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio, del comandante ingegner Alessandro Granata, e ai Carabinieri Forestali guidati dal colonnello Andrea Turco. «C’è un orso davanti alla baita. Ho paura. Venite al più presto, nel frattempo mi sono rifugiato sul tetto», avrebbe detto con voce concitata, impaurito. In breve tempo si è messa in azione la macchina dei soccorsi - visti anche i toni fortemente preoccupati del richiedente aiuto - per raggiungere l’area boschiva situata a non molta distanza dai rinomati impianti di risalita. Non è successo, fortunatamente, nulla di grave.

I soccorritori hanno raggiunto la località montana, grazie anche alla perfetta localizzazione della costruzione in legno e sassi, nel cuore del parco dello Stelvio, e hanno recuperato dal tetto Agostino Furno, del tutto illeso, e con i mezzi di servizio hanno poi provveduto a riportarlo a valle. «Ora non posso parlare su quanto accaduto - le poche parole che ci ha detto al telefono il brianzolo, in passato titolare di una ditta specializzata nella realizzazione di siti web, e-commerce e di social network - perchè al direttore del Parco nazionale dello Stelvio, Franco Claretti, devo raccontare cosa è successo di preciso nei boschi dell’Alta Valtellina e perchè io abbia avuto paura». Solo in serata siamo riusciti a ricontattare l’escursionista brianzolo per avere altri dettagli, pur avendo immaginato che dal tetto di quel rudere - in attesa dell’arrivo delle forze di soccorso - abbia scattato qualche foto al plantigrado sotto casa e, in effetti, è riuscito. Una ad almeno 50 metri di distanza. «Le foto - dice Furno - le ho consegnate tutte al direttore del Parco che gestisce lui le informazioni».

In ogni caso, quando sono giunti i Vigili del fuoco dal distaccamento di Valdisotto e i Carabinieri Forestali, per salvarlo, dell’orso non c’erano più tracce. Il grosso carnivoro si era già allontanato da quei luoghi, destinato a una nuova tappa del suo continuo girovagare, nel periodo degli amori, con ripetuti spostamenti sull’intero arco alpino, secondo quanto spiegato dagli esperti. «Il signor Furno - spiega il direttore Claretti - era la prima volta che veniva in Valfurva. Voleva scattare alcune foto naturalistiche, con il teleobiettivo, in particolare alle aquile. Era a terra a praticare il suo hobby preferito, quando dopo uno scatto ha sentito uno strano fruscio e si è trovato a tu per tu con l’orso, probabilmente un esemplare maschio di circa 3 anni alla ricerca della femmina per accoppiarsi. E ha pensato di scappare sul tetto di una baita. Quando sono giunto sul posto era già sceso e l’ho accompagnato in auto nel mio ufficio. Le 4 foto che ha fatto sono tutte uguali. Si è preso un bello spavento e ha compreso che non c’era alcuna necessità di salire sul tetto di una di quelle baite usate dagli alpigiani e agricoltori per riporre gli attrezzi per il fieno». Nei giorni scorsi un plantigrado è stato immortalato dalla fototrappola collocata nei boschi sulle alpi Orobie da una giovane di Castello dell’Acqua la quale, in passato, aveva anche ripreso altri splendidi esemplari di altri animali, come un’aquila e un piccolo capriolo. Ora il caso con protagonista un turista residente in provincia di Monza e Brianza che, spaventato, ha lanciato l’allarme.

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