
Cultura e Spettacoli / Sondrio e cintura
Giovedì 03 Luglio 2025
Sondrio: ”Uno sguardo da dentro”, i detenuti raccontano il carcere
Visitabile fino al 10 luglio, a Palazzo Pretorio, la mostra frutto del corso di fotografia tenuto da Domiziano Lisignoli all’interno della casa circondariale cittadina. Ventinove scatti realizzati dai detenuti
Sondrio
É stata inaugurata nel pomeriggio di martedì e sarà visitabile fino al 10 luglio, negli orari d’ufficio, cioè dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30, la mostra “Uno sguardo da dentro, il carcere raccontato attraverso gli scatti dei detenuti” allestita nella sala espositiva al piano terra di Palazzo Pretorio a Sondrio, sede del Municipio. In esposizione 29 scatti selezionati fra quelli realizzati da sei detenuti della casa circondariale di via Caimi, a Sondrio, che hanno partecipato al corso di fotografia di 60 ore tenuto lo scorso anno in carcere da Domiziano Lisignoli, fotografo professionista di Borgonuovo di Piuro, formatore di Enaip. Proprio Enaip (Ente nazionale Acli di istruzione professionale) ha voluto scommettere su questa attività formativa introducendola nella casa circondariale e lo ha fatto d’intesa con la direzione carceraria, all’epoca in capo a Giulia Antonicelli oggi a Ylenia Santantonio, col comandante Mattia Bonanno, e col supporto economico della Fondazione Pro Valtellina. Il risultato è sfociato in una prima esposizione, per le sole autorità, tenutasi dentro il carcere il 24 novembre dello scorso anno, cui aveva fatto seguito una mostra di una sola giornata nella sede Enaip di Morbegno, e, ora, ecco la restituzione al pubblico del lavoro svolto. Maurizio Piasini, assessore ai Servizi sociali del Comune di Sondrio, presente all’esposizione in carcere, ne era rimasto colpito aprendo da subito all’ospitalità di Palazzo Pretorio dove, martedì, erano presenti anche il sindaco Marco Scaramellini e l’assessore alla Cultura, Marcella Fratta.
«Ospitare una mostra di questo tipo significa dare un grande segno di speranza alle persone che si sono impegnate in questo corso di fotografia dagli esiti davvero eccellenti - dice Fratta -. É un racconto di quanto avviene nel carcere, ma è anche un desiderio di mettersi in contatto con l’esterno, di migliorare, di offrire qualcosa di bello e di significativo e spero che i cittadini possano apprezzare». All’assessore Fratta sono piaciute tutte le foto presentate, ma, in particolare, quella con lo specchio rotto realizzata dall’unico corsista ancora in carcere a Sondrio e che ha ottenuto il permesso dal direttore Santantonio per presenziare all’inaugurazione affiancato dalla polizia penitenziaria in borghese. «I detenuti hanno affrontato con entusiasmo questo percorso formativo - assicura Angie Ignazzi, funzionario giuridico pedagogico in via Caimi -. Uno di loro ha scoperto anche un possibile talento e ne siamo felici perché le attività effettuate devono tendere a questo, a stimolare le parti positive delle persone favorendone il reinserimento sociale». Entusiasta il fotografo Lisignoli che ha preso per mano i presenti all’inaugurazione spiegando il percorso condotto in carcere e contestualizzando ogni singola foto.
«É stata un’esperienza fortissima, per me - assicura -, il progetto più impegnativo che abbia mai affrontato, ma anche il più arricchente. L’approccio è stato traumatico. Varcare la soglia della sezione carceraria, pur sapendo che ne sarei uscito poche ore dopo, è stato scioccante. Uno smarrimento che ho voluto ricostruire anche qui, con la prima sala dedicata allo smarrimento, allo stordimento dell’ingresso in carcere, e la seconda alla ripresa, alla ricerca di relazioni. Questo lavoro è stato impegnativo, ma mi ha lasciato tanto rispetto per le persone detenute con cui ho collaborato bene. Persone, appunto». Un percorso che «Enaip non esclude di replicare al netto delle tante iniziative formative e di reinserimento già in essere», dice Bryan Pace, formatore tutor del medesimo, e che Valeria Garozzo, di Pro Valtellina, si è detta lieta di aver sostenuto «stanti anche gli eccellenti risultati».
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