Calcio Lecco, Aliberti cerca la quadra

Aniello Aliberti continua i suoi incontri per trovare soci di una cordata che rilevi il Lecco. Registrati nuovi passi avanti, ma non ancora decisivi. Aumentano le possibilità che Di Nunno possa restare con una quota di minoranza

Paolo Di Nunno nicchia. Aliberti procede. Di Nunno si arrabatta chiedendo soldi perché gli mancherebbero i 350mila euro degli stipendi di aprile più gli stipendi di maggio e giugno. Però proprio oggi avrebbe compilato le ultime carte per l’iscrizione da presentare entro il 4 giugno.

Termine perentorio, tanto per far riapparire i fantasmi del recente passato. La Covisoc farà i suoi controlli e si vedrà. Il che non lascia mai tranquilli. E, comunque, come ha già fatto con il fondo sportivo di Jamie Welch, non stanno arrivando i documenti contabili richiesti anche da Aniello Aliberti. Non che voglia nascondere chissà quali spese: è proprio l’organizzazione societaria, anzi la sua disorganizzazione, il “chi fa cosa”, che sembra impedire una corretta gestione di una “due diligence” che, in società strutturate, sarebbe stata costosa ma semplice. Così diventa un caos dal quale emergere è difficile per lo stesso Di Nunno, a quanto pare di capire. E così si perde tempo.

Ma una cosa è stata ribadita proprio oggi dal patron bluceleste: «L’iscrizione la faccio. Ho firmato l’atto notarile che ci vuole. E vado avanti su questa strada». Insomma, a tentoni, si procede.

Da parte sua, invece, l’imprenditore bergamasco Aniello Aliberti, sembra essere vicino alla chiusura del cerchio con gli imprenditori contattati, anche se sta prolungando la sua ricerca perché, nel frattempo, per fortuna, si è aggiunto qualche interessato con il quale ancora, però, deve parlare. «C’è qualche approccio flebile – ammette –, ma io resisto e sto cercando una soluzione, anche se al momento i segnali sono davvero deboli. Se si concretizza qualcosa, facciamo la trattativa con Di Nunno. In parecchi si stanno muovendo a mio favore, ma non c’è ancora nessuna sicurezza. Di Nunno mi ha promesso l’iscrizione in C, per cui ho un po’ di tempo per riuscire a chiudere la trattativa. Bisognerebbe fare tutto prima, per non avere problemi con la costruzione della stagione sportiva, ma attendo poi di sapere quali saranno i debiti rimanenti. Al di là dei miei compagni di avventura, che è fondamentale. I documenti non li abbiamo ancora ricevuti, almeno non aggiornati. Però forse oggi dovrei riuscire a capire quel che manca». Anche ad Aliberti è arrivata la notizia del pagamento degli stipendi di marzo (e parte di aprile).

Ma i dubbi sono relativi non tanto agli stipendi di maggio e giugno (che sono già conosciuti nella loro entità), quanto ai debiti residui dello stadio. E Aliberti apre anche a Di Nunno, nel caso non volesse mollare del tutto: «Se non fosse azionista di maggioranza e rinunciasse alla presidenza, naturalmente potrei valutare anche una sua presenza di minoranza nella compagine societaria. Ma non dovrebbe avere cariche nella nuova società né un peso decisivo».

Stesso discorso per Alex Lin, naturalmente, al quale Di Nunno sembra abbia chiesto 350mila euro per saldare aprile, dopo aver pagato tutte le tasse e i contributi. Ma di sicuro la situazione è molto ingarbugliata e questo fa sì che non si possa stare tranquilli. Anche se Di Nunno, visto che ha un contratto con l’agenzia dei Monopoli di Stato, non può permettersi certo il fallimento della società Calcio Lecco 1912 srl, a lui collegabile, pena la possibile rescissione dei contratti in essere con lo Stato. Ma basarsi solo su questa, che pare essere una certezza, non è comunque consolante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA