«L’Ancona attacca l’area con tanti uomini»

Il viceallenatore del Lecco Andrea Malgrati anticipa il canovaccio tattico della partita di domani. «In campionato sono andati a segno 55 volte, ma in difesa lasciano qualche spazio di troppo e subiscono»

Lecco-Ancona è alle porte. Si gioca domani allo stadio Del Conero alle 20,30. Con la tensione cresce anche la voglia di vittoria. E di disputare una prestazione che consenta di riempire il Rigamonti-Ceppi per la gara di ritorno.

Il viceallenatore Andrea Malgrati non parla né bene né male dell’Ancona. Ma è convinto di aver evitato pericoli maggiori, se non altro: «Adesso è indifferente chi incontri: sono tutte forti. Ma io temevo e temo molto la Virtus Verona. Gioca molto bene, con un sacco di rotazioni in mezzo al campo, grande corsa, squadra molto ostica, che non dà mai punti di riferimento. Altra squadra che mi avrebbe preoccupato molto era il Cerignola: calcio molto spinto in avanti, aggressivo, fisico. L’Ancona? Sicuramente è forte. Ha fatto dei risultati importantissimi. Ha vinto sempre negli ultimi minuti, ultimamente, e ha cambiato allenatore. Mister Donadel ha lasciato fuori anche giocatori importanti cambiando modulo passando da un 4-3-3 a un 3-4-3 che ha cambiato volto un po’ alla squadra: dovremo affrontare una partita molto complicata contro una squadra rodata, ma ci stiamo preparando proprio per questo».

Settimo, l’Ancona, con 44 gol subiti. La peggiore difesa del suo girone. Ma con 55 gol all’attivo anche uno dei migliori attacchi. I calciatori più importanti sono Spagnoli, squalificato, che ha fatto 12 gol in 30 partite e Di Massimo, 10 reti in 31 gare.

«Noi abbiamo però Bianconi che ha giocato 16 gare con l’Ancona e l’altro giorno l’ho preso da parte visto che ha giocato una stagione e mezza lì. Appena uscita l’avversaria ci siamo messi all’opera. Abbiamo l’abitudine di guardare le partite separatamente, io e Foschi, così da poterci confrontare, incrociando le nostre analisi. Ha il quinto miglior attacco, ma non solo Spagnoli e Di Massimo, ma anche Marchionni. E parlando con Bianconi, ho capito che quel che ho visto è giusto: non ha tanto gioco, ma si affida agli attaccanti davanti mettendo palla sopra: sono bravi a spizzare, a tenere palla e ad attaccare in tanti. È una squadra che però concede qualche gol di troppo. Dovremo stare attenti ai calci piazzati perché sono una squadra strutturata in tutti i reparti».

Il dubbio è come si arriva a questa partita, dopo un mese di inattività. Vantaggio o svantaggio? «Ne parlavamo con il mister. Non sappiamo quanto sia vantaggioso per una squadra che arriva da una bella posizione di classifica, andare a fare la prima gara in trasferta. Metti caso che la partita va male, si mette già in salita. Non so quanto sia giusto il fatto che una squadra che si piazza più in alto affronti la prima in trasferta. Abbiamo affrontato la pausa cercando di tenere “collegati” i ragazzi a livello mentale. Fisicamente non abbiamo fatto nulla di particolare, ma l’aspetto più importante era mantenere “attaccata” la testa. Avvicinandoci alla partita, abbiamo fatto un lavoro di questo tipo, specificatamente psicologico. Anche perché preparare questi incontri basandosi sul vantaggio dei 2 risultati su 3 è una stupidaggine. Vedremo cosa succederà ma cercheremo di imporre il nostro gioco».

Tanto amaro in bocca è rimasto dagli ultimi playoff: «Veniamo da due playoff fatti male e abbiamo la possibilità di sistemare questa situazione. Ci teniamo a non ripetere più quelle brutte prestazioni».

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