Maiolo: «Un errore averci già fatto il funerale»

Il direttore generale invita tutti alla calma: «Al Lecco stiamo facendo le cose per bene. A me non interessano le critiche, però non ritengo giusto darci per condannati sicuri prima ancora di iniziare».

C’è nervosismo. I dubbi, legittimi anche se “preventivi”, ci stanno tutti, visto che la spending review spaventa, in una serie C dove anche spendendo tre-quattro milioni di euro non sai neanche se entri nei playoff. Ma Angelo Maiolo, direttore generale, invita tutti alla calma. A non preoccuparsi più di tanto.

«Stiamo lavorando - fa presente -. Anche se il funerale ce l’hanno già fatto. Quando presenteremo il mister (domani, ndr) parleremo poco. Siamo a caccia di giocatori che vogliano mangiarsi l’erba. So che la gente si aspetta i nomi, ma io voglio gente che dia tutto in campo a prescindere dal nome. E poi si vedrà, ma noi abbiamo le migliori intenzioni».

«Allestiremo una buona squadra»

Certo è che ridurre così tanto stipendi e condizioni contrattuali rischia di non far venire i migliori a Lecco ma solo le seconde scelte.

«Tutte le società riducono i budget - osserva -. Non c’è niente di strano, niente di anomalo. Stiamo cercando di risolvere il problema di quelli che costano troppo, è vero. La Pro Patria ha avuto i suoi problemi, ma il funerale non gliel’hanno ancora fatto. A noi invece alcuni tifosi ci hanno già sepolti. Altri però ci dicono che, invece, siamo stati bravi a iscriverci e a tirare dritto. Io dico solo che vogliamo allestire una buona squadra per disputare un buon campionato che ci permetta di andare su ogni campo a fare buona figura e di non prendere gol da tutti».

Ma chi la sta facendo questa campagna acquisti oltre a mister Tacchinardi e a Gino Di Nunno? «C’è anche il nostro collaboratore Davide Tessaro che è preparatissimo e nel suo database ha migliaia di giocatori. Ha girato tutta l’Italia. E poi Gino Di Nunno dice l’ultima parola, anzi a dire l’ultima parola è l’allenatore Alessio Tacchinardi. Gino sta lavorando per quattro non solo alla ricerca dei giocatori, per i quali non ci vuole la laurea, ma per tutti gli altri problemi…».

Ci sarà però un motivo per il quale hanno fatto un albo dei direttori sportivi, hanno stabilito dei ruoli, hanno voluto che per concedere la licenza nazionale ci sia un organigramma di un certo tipo nel professionismo.

Maiolo però difende con forza la competenza del gruppo dirigente bluceleste: «Siamo da anni in giro con il Lecco e conosciamo anche noi i giocatori, non solo voi della stampa o i tifosi. La gente che non capisce di calcio non abita qui. Abbiamo fatto bene e sbagliato qualcosa finora… Ci siamo salvati e abbiamo fatto due sesti posti. Lo ricordo… Sul mio profilo Facebook si vede cosa sta arrivando… Non sono “fake”, sono veri tifosi che ci ringraziano».

«La mia spiaggia è il campo»

Però è giusto esprimere dubbi, stimolare il confronto, cercare dietro i paraventi la verità. Perché a Lecco c’è passione per i colori blucelesti. Quella vera, che non ammette tradimenti.

«Ma la critica ci sta - ammette Maiolo - Eppure, prima del funerale aspettiamo di essere morti per davvero, no? A me non interessano le critiche, però prima ancora di iniziare non è giusto già darci per condannati. Sapete? Non andrò al mare quest’estate. Come non faccio da sei anni. Non ci sono mai andato, al mare. La mia spiaggia è il campo del Rigamonti-Ceppi. E le critiche su Di Nunno le capisco: chi dice che è “matto”, chi afferma che “dice una cosa e poi ne dice un’altra”… Guardate, ci sta tutto. Ma i fatti parlano: ci siamo iscritti? Sì. Stiamo facendo una buona squadra? Lo vedrete».

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