Maldonado e il quasi gol: «Quella mia punizione l’avevo vista dentro»

A Salò il centrocampista del Lecco ha sfiorato la rete del successo nei minuti conclusivi. «Comunque abbiamo portato a casa un ottimo punto».

Era già pronto a dedicarlo alla moglie e al figlioletto appena nato, ma quel “maledetto” pallone non è sceso come si aspettava e così la dedica al piccolo Lionel Santiago deve aspettare. Luis Maldonado, ecuadoregno centrocampista del Lecco, italiano peraltro fin da quando era bambino, ha fatto il suo ritorno in campo per un’intera frazione di gioco sfiorando il gol.

«Stavo per esultare»

Sempre un po’ compassato, per i ritmi feragni di mister Foschi che vuole aggressività appena l’avversario prende palla, Maldonado se l’è però cavata bene. Pochi errori (ha la fregola di cercare i compagni anche in orizzontale e stava per rilanciare una ripartenza pericolosa), molto dialogo con i suoi pari ruolo, qualche puntata in avanti, molta difesa. Intanto, Maldonado commenta così la sua punizione a pochi minuti dal termine che avrebbe davvero potuto cambiare: «Peccato. Stavo già per esultare, in verità. L’avevo vista dentro. Sapevamo che c’era una squadra forte davanti a noi, dopo due risultati negativi. Per cui abbiamo dato tutto. Eravamo più compatti, meno larghi e abbiamo portato un ottimo punto a casa. E quando ci sono gli spazi, il Lecco diventa molto pericoloso. Avremmo solo dovuto fare qualcosa di meglio in ripartenza, ma direi che c’è da essere soddisfatti».

Di sicuro, però, la Feralpi ha “accusato” il Lecco di aver “messo un pullman” davanti all’area di rigore. Fatto sta che la punizione di Maldonado è andata davvero a centimetri dall’insaccarsi. E allora i lamenti dei Leoni del Garda avrebbero potuto davvero diventare peggiori. Sarebbe stato, però, un risultato fortunoso perché a fare la partita, senza creare montagne di occasioni, sono stati i salodiani. Senza strafare e, soprattutto, senza scoprirsi. Il centrocampista uruguagio spiega: «La serie C bisogna giocarla così. Innanzitutto bisogna guardare anche gli avversari. E questo avversario, lo dico perché lo sappiamo tutti, è partito ed è stato costruito per vincere il torneo. E portare a casa un punto su questo campo non capiterà a tante squadre di questo sono certo».

Cosa succederà ora? Galli ha preso una “vecchia” e potrebbe comunque necessitare di un turno di riposo. Inoltre, contro il Piacenza mancherà sicuramente Battistini, che si è confermato anche a Salò il migliore dei suoi, dietro, tra i giocatori di movimento.

Sabato il Piacenza

Per cui già oggi mister Foschi dovrà affrontare i problemi nell’assortimento della prossima formazione. Celjak era in panchina, a Salò. Rientrerà? Lepore, che il centrale non lo vorrebbe fare se non in emergenza, dovrà rifarlo altrimenti. E in mezzo ci dovrebbe essere Pecorini. Con Enrici a sinistra. Una difesa del tutto reinventata. Ma a centrocampo la discreta prestazione di Maldonado ridà speranza a Foschi. Perché lo diciamo già da inizio campionato, in formazione tipo il Lecco è competitivo. Appena mancano uno o due “titolari” checché ne possa dire Foschi sono guai.

Con il Piacenza bisogna vincere, sabato prossimo. Per cui c’è poco da fare: come a Salò bisognerà saper soffrire. Ma a differenza della prova in terra bresciana, bisognerà anche colpire.

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