Tacchinardi: «Il mio Lecco sarà veloce e intenso»

Le prime parole del nuovo allenatore bluceleste. «Screzi in passato, ma voglio dare tutto per questa società». «Pissardo? Se non ha voglia di rimanere, può andare».

Alessio Tacchinardi scalpita. Vuole a tutti i costi allenare il Lecco. Lo si vede, lo si sente. È uno che non si sa tenere quando la missione lo stimola. Altre volte Lecco e Tacchinardi erano arrivati molto vicini al rinnovo del matrimonio della prima esperienza: «Poi c’è stato un problema famigliare (la scorsa stagione, ndr) e non ho potuto accettare. Voglio ringraziare la famiglia Di Nunno che mi ha chiamato tanti anni fa. Ci sono stati screzi eppure mi hanno chiamato ancora. Vuol dire che sono persone vere. E io sono una persona che vuole dare tutto per questa società Li ringrazio davvero di cuore e farò di tutto per riuscire a fare le cose».

Ma al di là delle sperticate dichiarazioni d’amore del “Tacco”, cosa si aspettano i tifosi dalla sua direzione tecnica? L’ex Juve è chiaro. A partire da chi va e chi resta: «Pissardo? Se non ha voglia di rimanere, può andare. Giudici in primis vorrei che rimanesse. Gli altri? Ci devo parlare. Ma solo se hanno voglia di mangiare l’erba in campo. Sono felice di allenare tutti quelli che hanno un contratto. Pissardo sarà pure in uscita, ma noi non siamo qui a scherzare…».

«Il mercato? Con calma»

Idee per la formazione della rosa? Il neoallenatore bluceleste spiega: «Abbiamo le idee molto chiare in testa. Normale che il mercato imponga prezzi folli all’inizio, e poi più va avanti più ci sarà da gestire la pressione. Non sarà un problema andare in ritiro senza la rosa al completo, perché non lo farà nessuno. Sono forte e posso assorbire e gestire tutte le critiche, ma dovremo fare le cose bene. Il mio sarà un gioco dinamico, veloce, di intensità, per questo ho bisogno di fare mercato con grande pazienza. Ho fiducia nella proprietà che si sta sbattendo a ogni mia richiesta».

Il modulo? Sarà il 3-5-2 di partenza. «Ma avete visto la scorsa stagione: si è partiti in un modo e si è terminato in tutt’altro. Sono apertissimo a tutto, in base alle caratteristiche dei giocatori. Se si può giocare si gioca, se si deve mettere il pullman fuori area lo si mette».

Sarà una delle poche stagioni di Tacchinardi in serie C vissute già dal ritiro. Ma per lui c’è un solo mantra: “lavorare in umiltà”. Eccolo: «Ci siamo confrontati con Malgrati (che sarà ancora il vice allenatore, ndr). Ho voluto uno staff umile che abbia voglia di confrontarsi con me con grande umiltà. Migliorandosi giorno dopo giorno. Non saremo i più bravi? “Sti cazzi”: faremo gruppo tutti insieme ancora di più e andremo avanti. Poi le critiche ci saranno ma avverrà perché è una piazza speciale. Quando me ne andrò voglio farlo a testa altissima perché darò mia disponibilità sempre al massimo».

«Tanti avanzano richieste folli»

Però l’attaccante forte è la base. E costa dagli 80 ai 100mila euro a stagione. Come fare? «Un giocatore forte davanti lo dobbiamo prendere. E non solo uno. Ce ne vogliono di più: parlo delle colonne portanti della casa. Mi dessero cinque Masini farei giocare cinque Masini. Un giovane con quella continuità di rendimento non sempre si riesce a trovare. La punta sì, il portiere pure, non dobbiamo sbagliarli. Stiamo valutando di prendere il portiere over, visto che se ne va Pissardo. Altrimenti sto venti ore al giorno al telefono. Quella dell’attaccante sarà una situazione molto delicata. Tanti avanzano richieste folli. Con la bravura e la serenità di non prenderlo subito si può fare. Altrimenti ti sfascia il budget. Anche senza punta titolare non me ne può fregare di meno, partiremo in ritiro. Poi si vedrà».

Poi le prime date: «Si partirà il 15 luglio con il ritiro che si terrà a Lecco, allo stadio. La squadra non sarà al completo, ma qualcosa si sta muovendo e di molto importante. Il 4 o il 5 luglio presenteremo tutto il mio staff».

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