Cronaca / Circondario
Lunedì 08 Dicembre 2025
Monte Marenzo, campo sportivo Levata affidato ad Abaut Dogs
L’associazione sportiva dilettantistica si occuperà del campo da calcio e degli spogliatoi, garantendo funzionalità, sicurezza e manutenzione della struttura
Monte Marenzo
Il campo sportivo della Levata tornerà a vivere. Dopo oltre cinque anni di abbandono, la giunta comunale ha approvato l’affidamento sperimentale per dodici mesi all’associazione sportiva dilettantistica “Abaut Dogs”, realtà di Monte Marenzo attiva nelle discipline cinofile e affiliata Csen.
L’accordo riguarda il campo da calcio e gli spogliatoi della palazzina adiacente, all’interno del complesso sportivo di via Roma.
«Il campo era in gestione alla polisportiva Levata del Sole – ricorda il sindaco Paola Colombo – ma negli anni l’associazione si è sciolta perché gli associati erano ormai in età avanzata. La struttura è così rimasta inutilizzata». Una parte degli spazi, a cominciare dalla palazzina dei servizi, sono stati assegnati a Les Cultures, mentre il rettangolo erboso è da tempo inutilizzato.
Recentemente si sono però fatti avanti due giovani residenti in paese che, dopo avere lavorato all’interno di un’associazione che si occupava di cani, hanno dato vita ad Abaut Dogs, che ha sede proprio a Monte Marenzo, e che svolge attività di sport cinofili, che comprendono discipline come agility, nosework, hoopers ed educazione.
«Questi due ragazzi - prosegue il sindaco - ci hanno chiesto il campetto da calcio per esercitare le loro attività. Abbiamo deciso di procedere con un affidamento difetto in via sperimentale per un anno, a partire da gennaio».
L’associazione dovrà garantire la funzionalità e la sicurezza della struttura, la custodia dei locali, l’apertura e chiusura negli orari stabiliti e la manutenzione ordinaria, inclusi pulizia dei servizi e taglio periodico dell’erba. Sono inoltre a suo carico eventuali titoli abilitativi e le spese di energia elettrica e acqua, al netto dei consumi medi registrati dall’ente negli ultimi tre anni.
«Abbiamo messo condizioni chiare: proviamo per dodici mesi e, se entrambe le parti saranno soddisfatte, si potrà proseguire» conclude Colombo.
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