Incidente di Pusiano, parla il legale di Andrea Valsecchi: «Non ricorda nulla»

Andrea Valsecchi, 30 anni, è stato posto ai domiciliari dopo l’interrogatorio sull’incidente in cui persero la vita Mattia Mazzina e Ivan Mezzera. Il gip ha respinto la richiesta di carcere. «Aveva trascorso la serata a casa, poi è uscito. Dallo schianto in avanti non ricorda nulla», le parole del difensore

Cesana Brianza

«Il pubblico ministero aveva chiesto il carcere, il giudice per le indagini preliminari ha disposto i domiciliari dopo il lungo interrogatorio a cui il mio assistito è stato sottoposto martedì sorso. Ora è a casa dei genitori, dove sconterà la misura cautelare e dove aveva trascorso la serata dell’incidente». Fabrizio Consoloni è il legale di Andrea Valsecchi, 30 anni, di Cesana Brianza, accusato di omicidio stradale plurimo. Il giovane era alla guida del pickup Ford Ranger, che nella notte tra il 22 e il 23 marzo, ha invaso la corsia opposta, come emergerebbe dai filmati del sistema di videosorveglianza all’interno del tunnel di Pusiano, urtando lateralmente una Opel corsa che viaggiava verso Lecco, per poi travolgere frontalmente la vettura che arrivava dietro l’utilitaria: la Volkswagen Golf su cui viaggiavano Mattia Mazzina, 42 anni, di Colico e Ivan Mezzera, 44 anni, di Bellano, morti sul colpo.

Aveva bevuto, i valori riscontrati nel sangue erano tre volte oltre il limite, e viaggiava a una velocità quasi il doppio di quella consentita in quel tratto di strada. Cinque feriti, due croci, le vite spezzate alle 2.13 di notte quando all’interno della galleria lungo la provinciale 639 si era scatenato l’inferno. L’inchiesta non è ancora chiusa, ma per Valsecchi, volontario del Lariosoccorso di Erba, incensurato, è scattata la misura restrittiva. A quattro mesi dal terribile schianto. Consoloni ancora una volta misura le parole.

«L’interrogatorio è durato diverse ore- spiega-. Il mio assistito è un volontario del Lariosoccorso da 13 anni, dove prestava la sua opera almeno due o tre sere a settimana. Padre di un bimbo piccolo, senza precedenti, ha passato quella terribile notte a casa dei genitori, a Cesana Brianza, dopo cena si è addormentato sul divano e quando si è svegliato è uscito per fare un giro in auto. Non è stato in alcun bar. Dell’incidente, dal momento in cui imbocca il tunnel, a quello dello schianto, non ricorda nulla se non il rumore delle lamiere, prima di uscire dal mezzo e accasciarsi a terra». Sulla strategia difensiva il legale prende tempo. «Stiamo ancora aspettando l’esito dell’autopsia e sono in corso ulteriori accertamenti cinematici. Resta la tragedia e il dolore».

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