
Cronaca / Lecco città
Martedì 10 Giugno 2025
«Aggrediti sul lungolago di Lecco per un post sui social»
Le immagini riprese dalle telecamere installate al Chiosco delle Barche: nei video si vedono due uomini che non si fanno remore a colpire in viso due ragazze di 19 e 23 anni, e a sbattere a terra la più giovane delle due
Lecco
L’uomo, un adulto in tenuta da lavoro accompagnato da un altro più giovane, si avvicina verso il giovane e lo prende per la manica della maglietta, come a volerlo trascinare altrove. Due ragazze intervengono in sua difesa. Le mani addosso, la tensione che sale, e in un attimo si scatena il parapiglia, nato (sembra) a causa di un post poco gradito pubblicato su Facebook. Al di là di quello che verrà chiarito in sede giudiziaria, per ora parlano le immagini riprese dalle telecamere installate al Chiosco delle Barche, sul Lungolago Cesare Battisti a Lecco.
Nei video si vedono due uomini, in particolare l’adulto, che non si fanno remore a colpire in viso due ragazze di 19 e 23 anni, e a sbattere a terra la più giovane delle due. La scena risale al pomeriggio di martedì 3 giugno. Al piccolo bar fronte lago c’è Marco Garlati, 29 anni, che tiene compagnia alla sua fidanzata 23enne, che sta lavorando assieme alla collega di 19, che è anche amica della coppia. «Verso le cinque e mezza sento una persona che mi chiama per nome e mi dice di girarmi. Io lo conoscevo solo di vista. Noto che è accompagnato da un adulto, presumibilmente il padre. Questo mi tira per la maglietta e mi prende per un braccio, per trascinarmi da un’altra parte», riferisce Garlati a La Provincia. Il resto lo raccontano nitidamente le immagini dell’impianto di video sorveglianza. Si vede l’uomo più anziano che tocca sulle braccia la ragazza più giovane, poi sembra accarezzarle il viso. Lei ha una reazione, e a quel punto si scatena il finimondo.
«Ho fatto per portare lontano la mia amica, e ho sentito un colpo alla schiena, poi sia la mia ragazza che la sua collega hanno ricevuto pugni in faccia», riprende Garlati. E tutto, presumibilmente, per una foto pubblicata su un gruppo Facebook cittadino, nel quale si vedevano due persone (molto probabilmente l’adulto e l’altro) che lavoravano su un tetto che affaccia su piazza Cermenati senza protezioni. «L’autore del post sono io - dice ancora il 29enne lecchese – volevo sensibilizzare sul tema della sicurezza. Successivamente è stato rimosso, per essere poi riproposto da un altro utente, che aveva fatto uno screenshot della mia foto indicando nomi e cognomi e nome dell’azienda. Quei due devono aver pensato che sia stato io a mettere i loro nomi. In ogni caso, è vergognoso e indegno il fatto che due ragazze vengano prese a pugni. La mia fidanzata aveva il labbro sanguinante, la nostra amica una ferita evidente al gomito». Sul fatto tutti e tre i giovani, seguiti dall’avvocata Greta Airoldi, hanno presentato denuncia ai carabinieri, allegando le immagini delle telecamere e il referto del pronto soccorso, con prognosi da 3 a 5 giorni. In ospedale, la sera stessa si sarebbe presentato anche l’aggressore (“era lì che ci guardava con aria provocatoria, sorridendo”). I due sarebbero padre e figlio, che lavorano in un’impresa edile, ma non ci sono ancora certezze sulla loro identità. La scena è avvenuta davanti a vari testimoni, compresa una cliente del bar che è corsa in aiuto delle ragazze e di altri giovani che alla fine li hanno fatti allontanare.
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