
Cronaca / Lecco città
Giovedì 12 Giugno 2025
Diesel euro 5, dal primo ottobre oltre duemila auto non potranno più circolare a Lecco
Nell’ultima riunione del consiglio regionale lombardo è stata però approvata una mozione in cui si chiede al Governo l’istituzione di un tavolo tecnico e politico per valutare soluzioni alternative alle restrizioni europee
Lecco
Sono 2184 le auto diesel euro 5, immatricolate tra il 2011 e il 30 agosto 2015, attualmente in circolazione nel comune di Lecco secondo il database Aci. Dal prossimo 1° ottobre questi veicoli non potranno più circolare per le strade comunali. Il divieto è frutto di un provvedimento con cui, nel settembre 2023, il governo di Giorgia Meloni ha approvato le indicazioni dell’Unione europea. Nel dettaglio, lo stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 5 riguarda tutti i comuni sopra i 30mila abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna ed è teso ad affrontare gli alti livelli di inquinamento che colpiscono da tempo il bacino padano in alcuni periodi dell’anno. In provincia di Lecco le auto diesel euro 5 circolanti sono 18.700. Il divieto dovrebbe essere in vigore nei giorni feriali tra il 1° ottobre e il 31 marzo 2026 per poi riprendere tra il 1° settembre e metà aprile 2027. Da alcune settimane, però, le quattro regioni coinvolte stanno lavorando per cercare di impedire o almeno rimandare l’applicazione della misura. Nell’ultima riunione del consiglio regionale lombardo, per esempio, è stata approvata una mozione in cui si chiede al Governo l’istituzione di un tavolo tecnico e politico tra le Regioni aderenti all’accordo di bacino padano e il Ministero dell’ambiente al fine di valutare soluzioni alternative alle restrizioni europee. «Chi usa l’auto lo fa per necessità, - commenta Giacomo Zamperini, consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia - non certo per capriccio o per fare un dispetto al clima. Serve una transizione ambientale giusta, non ideologica ed irrealizzabile. Regione Lombardia intende sostenere la sostenibilità con i fatti, non con le chiacchiere. Abbiamo raccolto la forte preoccupazione di molti cittadini che dal primo di ottobre si sarebbero trovati in seria difficoltà negli spostamenti quotidiani. Non possiamo restare inermi di fronte all’ideologica “auto-fobia green” della sinistra».
A questo proposito, il meloniano cita uno studio di Arpa Lombardia secondo cui per il perseguimento degli obiettivi della direttiva europea sarebbe necessario, tra le altre cose, ridurre del 75% gli impianti di riscaldamento a metano, del 100% quelli per il riscaldamento domestico a biomassa e del 60% le attività di allevamento. «Ritengo fondamentale – sottolinea il sottosegretario regionale Mauro Piazza - un confronto istituzionale costruttivo per garantire una transizione ecologica sostenibile. È necessario trovare soluzioni che tutelino l’ambiente senza imporre misure che gravino eccessivamente su cittadini e imprese. Con questa mozione, chiediamo al Governo di valutare alternative concrete, promuovendo politiche ambientali efficaci senza sacrificare il tessuto produttivo e la mobilità delle persone ponendo fine alle follie green che l’Europa vuole imporci».
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