Cronaca / Lecco città
Mercoledì 10 Dicembre 2025
Incidente aereo del Monte Legnone, Unipol chiede di costituirsi parte civile
La compagnia assicurativa chiede di rivalersi contro gli attuali imputati, dopo aver risarcito i familiari della vittima.
Lecco
Unipol chiede di costituirsi parte civile nel processo per l’incidente aereo del Monte Legnone del 16 marzo 2022, quando un jet Aermachi del gruppo Leonardo precipitò sopra Colico, provocando la morte del pilota britannico Dave Ashley. La compagnia assicurativa, che dopo il fatto ha risarcito i familiari della vittima, vuole rivalersi contro gli attuali imputati per i presunti reati di omicidio colposo e disastro aviatorio: sette manager responsabili di altrettante divisioni di Leonardo, il pilota veronese Giampaolo Goattin, e la stessa società Leonardo, difesa dal professor Vittorio Manes, avvocato del foro di Bologna.
Da parte di Unipol è stata presentata richiesta di costituirsi parte civile, secondo quanto emerso nell’udienza preliminare cominciata ieri a palazzo di giustizia davanti al giudice per le udienze preliminari Gianluca Piantadosi e con il procuratore capo Ezio Domenico Basso e la sostituta Chiara Stoppioni per la procura. Gli avvocati delle difese hanno chiesto un termine per esaminare a fondo l’istanza avanzata dall’assicurazione per poi interloquire alla prossima udienza, prevista a febbraio 2026. La tesi della pubblica accusa è che l’omicidio colposo sia derivante dalla violazione delle norme antinfortunistiche e che quindi la morte del 49enne Ashley, ex pilota militare della Royal Air Force, sia assimilabile ad un incidente sul lavoro. Tre anni fa a bordo del jet Aermachi, i due piloti, a bordo del velivolo fuori controllo, si erano lanciati dalle rispettive postazioni: Goattin si era salvato riportando lievi ferite, con il suo paracadute rimasto incastrato fra le rocce, Ashley (pilota in formazione) aveva perso la vita finendo contro una parete rocciosa.
Gli inquirenti sostengono che quel jet, uno della flotta di sei velivoli ordinata a Leonardo dal Turkmenistan, non fosse idoneo alle operazioni di formazione del pilota, non era completo dal punto di vista dell’assemblaggio e del collaudo, e gli strumenti a bordo non erano abbastanza sofisticati da garantire la segnalazione di pericolo o eventuali errori.
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