Ponte Kennedy, rischio riduzione a due corsie per i tubi del teleriscaldamento

Il ponte Kennedy di Lecco potrebbe essere ridotto a due corsie a causa dell’installazione dei tubi del teleriscaldamento, da posizionare nel marciapiede a monte. Il sindaco Gattinoni segnala che il problema maggiore riguarda il peso delle tubazioni e le condizioni strutturali del viadotto, già oggetto di perizie che ne raccomandano il consolidamento

Lecco

C’è il rischio di una riduzione a due corsie, una in entrata e una in uscita, sul ponte Kennedy a causa dei tubi del teleriscaldamento. «Per il passaggio dei tubi del teleriscaldamento sul viadotto – spiega il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – sono state valutate diverse opzioni. Alla fine, la proposta è demolire il marciapiede a monte, quello posto a destra uscendo dalla città, e infilare lì i tubi di teleriscaldamento di andata e di ritorno. Non si tratta delle tubazioni più grandi bensì di due coppie di tubi di diametro più piccolo. Il marciapiede viene poi ripristinato e allargato così da creare la ciclabile». Più che nella riduzione del calibro stradale, il problema sta nel peso.

«Siamo in attesa non solo delle autorizzazioni della Soprintendenza ma anche delle verifiche statiche sulla struttura del ponte. – precisa Gattinoni – Come Comune di Lecco disponiamo di perizie redatte da ingegneri in cui già oggi si consiglia la riduzione dalle tre alle due corsie o un intervento di ripristino di alcune strutture ammalorate. Se si aggiunge anche il peso dei tubi pieni d’acqua quello che al momento è un consiglio potrebbe diventare una raccomandazione a meno di un intervento di consolidamento strutturale per il quale servirebbero circa 2 milioni di euro. Al momento un progetto di questo tipo non è all’orizzonte».

Il problema, per altro, va risolto relativamente in fretta. «I saggi tecnici sono stati fatti un mese fa ed è stato redatto il progetto esecutivo. Una volta che la Soprintendenza darà l’okay inizieranno i lavori» conclude Gattinoni. Il rischio di una riduzione delle corsie sul ponte Kennedy entro alcuni mesi modifica l’orizzonte della discussione sul futuro della viabilità intorno al capoluogo.

Per altro, i sindaci del circondario lecchese sono ancora in attesa di un riscontro da parte di Regione Lombardia dopo la lettera di marzo con cui si chiedeva a Regione di impegnarsi con Anas per arrivare all’inserimento nel contratto di servizio di una serie di opere ritenute fondamentali per rendere più efficiente la viabilità locale. Oltre all’adeguamento dello svincolo di Pescate necessario per rendere il futuro quarto ponte percorribile in entrambi i sensi di marcia, nell’elenco figurava anche il ridisegno della rotonda in uscita dal Kennedy a Malgrate.

Alla luce dei problemi strutturali del ponte, il ridisegno complessivo della viabilità in quell’area appare quanto mai urgente. «A metà aprile il sindaco di Pescate, in qualità di presidente della conferenza dei sindaci del circondario lecchese, ha inviato alla Provincia una lettera di sollecito rispetto alla questione della lettera» sottolinea Gattinoni. Da villa Locatelli il vicepresidente Mattia Micheli conferma che la Provincia è impegnata a favorire le interlocuzioni a proposito della situazione del ponte Kennedy.

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