Palazzetto conteso, Santa Maria Hoè ricorre al Tar contro La Valletta

Si riaccende lo scontro sulla gestione del palazzetto dello sport. Il Comune guidato da Efrem Brambilla ha presentato ricorso al Tar per chiedere l’annullamento di tre incarichi da 176 mila euro affidati da La Valletta per interventi progettuali, giudicati «illegittimi»

Santa Maria Hoè

È scontro, ancora una volta, tra il Comune di Santa Maria Hoè e quello di La Valletta Brianza. Il primo ha infatti appena presentato un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento degli atti con cui il Comune di La Valletta Brianza ha affidato incarichi per 176 mila euro riguardanti la progettazione di interventi di miglioramento del palazzetto dello sport, posseduto in comproprietà dai due enti.

Il ricorso ritiene «illegittimi» tali atti, presi senza il consenso di Santa Maria Hoè. Nel 2023, l’assemblea dei comunisti, con il solo voto favorevole di La Valletta e quello contrario di Santa Maria Hoè, aveva infatti approvato lo stazionamento di 50 mila euro per la preparazione di uno studio di fattibilità relativo alla riqualificazione del palazzetto. La svolta è però arrivato recentemente. Il 23 maggio scorso, infatti, Santa Maria Hoè ha scoperto che La Valletta aveva già concluso tre gare d’appalto per incarichi ben più estesi, senza alcuna concertazione con il comproprietario, e per un impegno finanziario di 176 mila euro. «Tutti questi atti – scrive il Comune ricorrente – sono viziati per eccesso e straripamento di potere, nonché per chiara violazione della regola aurea della leale cooperazione tra enti pubblici».

Il primo cittadino Efrem Brambilla ritiene che non ci sia un’emergenza «tale da porre questa spesa pubblica davanti ad altre già decise e finanziate» dalla sua amministrazione. Da qui la richiesta al Tar di annullare gli atti impugnati. La vicenda si inserisce nella disputa per la proprietà del palazzetto dello sport. Il mese scorso, Santa Maria Hoè ha infatti richiesto «lo scioglimento della comunione per acquisire la piena ed esclusiva proprietà del palazzetto o, in alternativa, vedersi liquidare il controvalore della propria quota», attraverso la mediazione. Il primo incontro avrebbe dovuto tenersi la scorsa settimana ma è stato rimandato al 9 luglio.

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