Ragazzina di Calco arrestata a Milano per rapina e resistenza

Tre minorenni, tra cui una sedicenne del Lecchese, dopo aver rapinato un adolescente, hanno aggredito con ferocia le forze dell’ordine, procurando loro lievi ferite. Indagini in corso.

Calco

Sedici anni. In giro con le amiche nella zona dei Navigli di lunedì, a sera inoltrata, con una bottiglia di vodka e un martello frangivetro nella borsa che, resa particolarmente pesante da quanto contenuto al suo interno, ha usato per picchiare un poliziotto.

Tra le tre ragazzine minorenni arrestate dal personale delle Volanti (più una quarta diciottenne indagata a piede libero), c’è anche una sedicenne di Calco. La giovane della provincia di Lecco, come le altre due adolescenti di 17 anni finite in Questura, è accusata di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Avrebbero sottratto un paio di cuffiette a un ragazzino di 15 anni, minacciandolo con un coccio di bottiglia quando questo ha cercato di riprenderle, e successivamente hanno aggredito gli agenti delle volanti, intervenuti in ausilio della vittima. I fatti sono avvenuti il 29 novembre, dopo le 23, tra piazza XXIV maggio, la Darsena e viale D’Annunzio, nel cuore della cosiddetta «movida» del Ticinese, a Milano. Il quindicenne, appena si è accorto della scomparsa delle cuffiette che teneva riposte nel giubbotto appeso alla sedia di un bar, le avrebbe cercate con un’app per la localizzazione installata sul telefono, che lo ha condotto dalle ragazze.

Arrivato vicino ai gradoni della Darsena, ha chiesto di riaverle indietro, venendo a quel punto minacciato e picchiato. Ma le giovani non si sono risparmiate nemmeno con i poliziotti, contro i quali si sono scagliate con «ferocia», come riportano i verbali della Questura, procurando loro lievi ferite. La ragazza di Calco, in particolare, avrebbe utilizzato la propria borsa nera per percuotere uno degli agenti. Secondo quanto appreso, vive a Calco, in una strada di villette e case residenziali circondate dal verde. Le tre minori, incensurate, sono state portate al Beccaria, in attesa della convalida dell’arresto.

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