Caserma incompiuta, il progettista Ferrari accusa: «La palazzina alloggi non si potrà mai finire»

I lavori alla nuova caserma dei Carabinieri, fermi dal recesso dell’impresa nel 2022, sono stati compromessi – secondo Ferrari – da anni di incuria e dall’assenza di una copertura provvisoria, più volte suggerita al Provveditorato

Oggiono

«La palazzina alloggi della caserma dell’Arma non si potrà mai finire»: sgancia un’altra bomba, il progettista Elio Ferrari, tecnico della società incaricata dal Comune della progettazione della struttura, la quale ha rimesso nei giorni scorsi l’incarico.

Rivela, Ferrari: «I lavori della palazzina dovevano essere consegnati il 22 luglio 2021 e l’impresa assegnataria esercitò il 2 dicembre 2022 il diritto di recesso: oggi, i lavori sono ancora fermi e riteniamo che mai potranno riprendere per l’evidente fatiscenza causata dal fatto che il Provveditorato alle opere pubbliche della Lombardia non ha provveduto a far installare una provvisoria copertura di salvaguardia, come più volte da noi suggerito per interrompere le infiltrazioni dell’acqua piovana. Di fatto, dal 2010 la palazzina è esposta alle intemperie. Nella caserma vera e propria, noi abbiamo introdotto un controsoffitto strutturale di mitigazione dell’umidità: nella palazzina alloggi, invece - spiega Ferrari - non si potrà fare perché, al rustico, gli ambienti hanno un’altezza di 2,80 metri. Lo spessore la diminuirebbe a 2,60 e lo stabile non sarebbe più agibile. Per quanto riguarda la caserma, i lavori dovevano terminare, con le proroghe concesse dalla Stazione appaltante, il 22 giugno 2019: ad oggi, ne sono stati realizzati tra l’80% e il 90%, ma con ulteriori criticità: il problema dell’acqua sorgiva, dovuta da circa un anno all’innalzamento della falda a confine con il futuribile lotto della palazzina alloggi; inoltre non è definita la divisione dei due lotti; non sono state ancora predisposte le domande per gli allacciamenti alle reti primarie: acqua, luce, gas».

Fa sapere Ferrari: «La nostra direzione dei lavori ha emesso 17 Ordini di servizio dal 29 maggio 2018 al 22 gennaio 2024, oltre a numerosi solleciti scritti e verbali informando sempre il Provveditorato quale Responsabile unico del procedimento».

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