Ballabio saluta Giusy Adamoli, la storica “stradina” va in pensione

Striscioni in tutto il paese e un’ondata di affetto. «Ha reso Ballabio più bello con passione e creatività»

Ballabio

Giuseppina “Giusy” Adamoli è in pensione. Dopo quarant’anni di onorato servizio, la “stradina” di Ballabio è a riposo. E il sindaco Giovanni Bruno Bussola, insieme a tutti gli amici del Comune, hanno riempito il paese di striscioni di saluto: “Grazie Giusy per tutto quello che hai fatto per la nostra comunità”, recita quello messo sopra il balconcino della villa comunale; “Grazie per l’ottimo lavoro e l’impronta che hai lasciato, buona pensione”, dice un altro “lenzuolo” appeso sulla recinzione del Comune; “Buona pensione, Grazie di tutto, Giusy”.

Addirittura oscurata la bacheca degli annunci comunali dallo striscione con su scritto “Batti le mani, schiocca le dita, sei in pensione per tutta la vita”. E sotto la tenda dell’edicola che porta il logo del nostro giornale è appeso l’ennesimo messaggio: “Pensione. Dopo aver rigato dritto, ecco giunto il tempo di girare a vuoto. Non perderti Giusy”. E infine: “D’ora in poi i week-end durano 7 giorni. Buona pensione” e “In pensione non c’è abbastanza tempo per fare tutto ciò che vuoi”. Insomma, un’ondata di affetto per questa persona che non è stata una semplice stradina. Infatti insieme al collega Giovanni Rapanà (che resta in carica e che prende il testimone da Giusy) non faceva solamente il “suo”.

Era la prima a dare una mano alle persone, a rabberciare le cose pubbliche rotte o ammalorate, a dipingere i cestini dell’immondizia di vari colori per renderli più allegri, a creare strutture per rendere più godibile il paese. Non si è mai tirata indietro in nessun lavoro, ma è sempre stata proattiva. Lo dimostrano le decine e decine di messaggi pervenuti sul profilo social del sindaco, letteralmente inondato di auguri e felicitazioni per il meritato traguardo raggiunto da Giusy Adamoli. A lei non mancherà certo l’attività lavorativa, visto che ferma non è mai riuscita a stare. Speleologa, camminatrice, lavoratrice infaticabile, di sicuro avrà mille progetti già in testa da realizzare.

«Era con noi da 29 anni ed è sempre stata molto amata perché sprizzava energia da tutti i pori – racconta il primo cittadino Giovanni Bruno Bussola -. La grossa differenza è che è riuscita a interpretare un lavoro umile facendolo diventare importante perché ha reso Ballabio più bella. Una cosa che le hanno riconosciuto tutti. Lei è sempre stata orgogliosamente “stradina”, non operatore ecologico perché ama il suo paese e lavorava sulla strada per renderlo sempre più bello». Un aneddoto divertente sulla forza e determinazione di Giusy: «C’era un ragazzo palestrato - racconta il sindaco -che voleva aiutarla a sollevare dei sacchi di asfalto. Lei li ha sollevati con una mano, mentre il ventenne, con due mani e molta più fatica. Giusy è sempre stata così: una forza della natura».

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