
Ansa Tecnologia
Venerdì 04 Luglio 2025
Alzheimer, la prima grande banca di staminali al servizio della ricerca
È stata
realizzata
la
prima
grande
banca di cellule staminali
prelevate da individui affetti da
Alzheimer
e soggetti sani, pensata per diventare una
risorsa al servizio della ricerca scientifica
e
liberamente accessibile
ai ricercatori di tutto il mondo: l'obiettivo è
facilitare gli studi
sull'
impatto
che sulla comparsa della malattia possono avere diverse
varianti genetiche
, aiutare la
comprensione dei fattori di rischio
della malattia e anche contribuire alla progettazione di
future terapie personalizzate
. Il risultato, dell'Istituto di ricerca sulla demenza del Regno Unito presso l'Università di Cardiff, è
pubblicato
sulla rivista Stem Cell Reports.
L'Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce il 10% circa delle persone sopra i 65 anni d'età e un terzo di quelle sopra gli 85. La
genetica
ha un
ruolo molto importante
nella
probabilità di sviluppare
la malattia
e sono già state individuate diverse
varianti genetiche
che risultano
più frequenti
negli individui affetti. Nonostante i progressi fatti, però,
si sa ancora poco
delle
modalità
con le quali queste varianti, e loro combinazioni,
aumentano il rischio
di sviluppare l'Alzheimer nel corso della vita.
È per affrontare questo problema che i ricercatori hanno realizzato la banca dati, prelevando
campioni da oltre 100 donatori
: due terzi sono malati caratterizzati da un elevato rischio genetico e la parte restante è invece costituita da soggetti sani che presentano un basso rischio genetico. Gli autori dello studio hanno prelevato
cellule del sangue
, che sono poi state modificate in laboratorio per trasformarle in
cellule staminali pluripotenti indotte
, le cosiddette ipsc, ovvero cellule immature in grado di generare tutti i tipi di cellule del corpo umano.
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