
Il risultato si deve allo studio internazionale pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics guidato dall'Italia con Istituto Nazionale di Astrofisica e Università di Firenze, che vede la partecipazione anche delle Università di Bologna e di Milano e dell'Inaf di Padova e di Bologna. "Non potremo mai assistere alla formazione della Terra - afferma Francesco Maio di Università di Firenze e Inaf di Arcetri, che ha guidato lo studio - ma qui, intorno a una giovane stella a 440 anni luce di distanza da noi, potremmo trovarci davanti alla nascita di un pianeta in tempo reale ".
Le stime indicano che il pianeta neonato ha dimensioni doppie rispetto a quelle di Giove e una distanza dalla sua stella pari a quella di Nettuno dal Sole . I ricercatori sono riusciti a individuarlo proprio alla base di uno dei bracci a spirale del disco , esattamente dove la teoria aveva previsto la presenza del pianeta per spiegare la formazione di tale struttura.
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