
“
Tutti i Paesi
hanno il
diritto
di sviluppare l’uso dell’
energia nucleare
per
scopi pacifici
, e quindi di
arricchire l’uranio entro certi limiti
: la
richiesta che viene fatta all’Iran
di non arricchire l’uranio in assoluto è qualcosa che
viola i diritti
che gli sono garantiti”. Commenta così il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, intervenuto al webinar organizzato da Scienza in Rete intitolato ‘L’atomica, la scienza, la pace’.
“La scienza, o per meglio dire la
diplomazia degli scienziati
, ha avuto un
ruolo diretto nella costruzione della pace
dopo la seconda guerra mondiale – dice Parisi - aprendo canali di comunicazione in un periodo difficile per le relazioni ufficiali e fornendo
analisi tecniche
che sono state
alla base di tanti accordi
, come il
trattato di non proliferazione nucleare
del
1968
. Secondo me – prosegue il Nobel –
è il momento giusto per andare avanti in questa direzione
, perché non è un caso che l’era dei trattati sia iniziata subito dopo la
crisi dei missili di Cuba
nel
1963
: il pericolo fu la
molla che fece scattare un cambiamento nei rapporti politici
. Adesso
sembra difficile trovare un accordo di pace
, ma spero che i presidenti di Stati Uniti e Russia abbiano un poco di quella saggezza mostrata dai loro predecessori”.
Parisi, che è anche membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha espresso il suo parere anche sul
piano di riarmo europeo
: “Io sono
assolutamente contrario
a questo riarmo non nucleare, vedo una Russia che, nonostante 3 anni di guerra, non riesce a sfondare in Ucraina, avanza pian piano e con costi enormi. Quindi – conclude Parisi – non vedo come la Russia possa essere un pericolo per il resto d’Europa: ricordiamoci che ha un Pil circa uguale a quello dell’Italia, non vedo la necessità di spingere per un riarmo di questo genere”.
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