Pochi 2,1 figli per donna, non bastano per salvare una popolazione

Troppo pochi per salvare una popolazione : finora 2,1 figli per donna rappresentavano il requisito minimo in grado di garantire la sopravvivenza, il cosiddetto ' tasso di sostituzione standard ', ma modelli matematici aggiornati indicano che non è affatto così e spostano la soglia a 2,7 figli per donna . Le popolazioni umane hanno perciò bisogno di un tasso di fertilità decisamente più alto perché sia sufficiente per evitare l'estinzione a lungo termine, rilevano gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista Plos One, e coordinata dal Giappone, con il gruppo dell'Università di Shizuoka diretto da Takuya Okabe.

A fare la differenza sono soprattutto i fattori casuali che per la prima volta sono stati inseriti nei modelli matematici : le differenze nel numero di figli che realmente le donne hanno , i tassi di mortalità , i rapporti sessuali e la probabilità che alcuni adulti non abbiano figli sono i fattori che hanno fatto crollare i valori finora considerati sicuri per la sopravvivenza. I nuovi calcoli indicano così che "un tasso di fertilità superiore al livello di sostituzione standard è necessario per garantire la sostenibilità della nostra popolazione", come osserva Diane Carmeliza N. Cuaresma, fra gli autori della ricerca.

E' soprattutto nelle piccole popolazioni che queste differenze casuali fanno sentire il loro peso e hanno una forza sufficiente per spazzare via interi lignaggi familiari e, con essi, la loro lingua e le tradizioni culturali. Il processo avverrebbe invece più lentamente nelle grandi popolazioni sviluppate , dove comunque la maggior parte dei lignaggi familiari finirebbe per estinguersi.

Nella ricerca non sono stati considerati singoli Paesi, ma per quanto riguarda l' Italia , il tasso di fertilità di 1,18 figli per donna reso recentemente noto dall'Istat e relativo al 2024 è decisamente molto basso anche rispetto al tasso di sostituzione standard di 2,1 figli per donna.

In generale, l'invito degli autori della ricerca è a ripensare gli obiettivi convenzionali di fertilità . In particolare, a causa delle fluttuazioni casuali del numero di nascite, indicano che sia necessario un tasso di fertilità di almeno 2,7 figli per donna per avere le maggiori probabilità di evitare un'eventuale estinzione , soprattutto nelle piccole popolazioni. Un salvagente, osservano, è comunque la nascita di un numero maggiore di femmine rispetto ai maschi: questa differenza, osservano i ricercatori, aiuta a ridurre il rischio di estinzione, permettendo a più lignaggi a sopravvivere nel tempo.

In proposito gli autori della ricerca si riferiscono a un fenomeno evolutivo osservato storicamente, ossia che in periodi particolarmente difficili a causa dii guerre o carestie, tendono a nascere più femmine che maschi.
I risultati della ricerca non riguardano solo le popolazioni umane, ma potrebbero essere utili per ridefinire i tassi di fertilità necessari per salvaguardare le specie in pericolo.

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