Nessun pericolo dall’intelligenza artificiale, se noi siamo preparati

Il genetista Edoardo Boncinelli su ChatGpt: «Godiamoci quello che può offrirci, senza preoccuparci per qualcosa (la coscienza) che non sappiamo se avrà mai»

Dovendo interagire con un’“AI chat”, una chat in cui alle mie domande risponde un’intelligenza artificiale (AI, per “artificial intelligence”), inizio dai convenevoli, come ti chiami? Chi sei?

Con solo un momento di ritardo, forse la timidezza del primo incontro, mi risponde, «Sono conosciuto come ChatGPT, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Questo è il mio nome commerciale e come mi identifico quando interagisco con gli utenti». La conversazione, non essendo condivisa al bancone di un bar o ad un ristorante, risulta un po’ macchinosa: «Sono stato addestrato su una vasta quantità di testo per rispondere alle domande e fornire informazioni su una vasta gamma di argomenti. Sono qui per aiutarti a trovare le informazioni che stai cercando o per aiutarti a risolvere i problemi».

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