CRV - Le Mozioni approvate oggi dal Consiglio regionale

(Arv) Venezia 8 nov. 2022 –     Il Consiglio veneto vota pieno sostegno all’Associazione nazionale Alpini, facendo propria la mozione sottoscritta dall’intero intergruppo leghista – primo firmatario il presidente del Consiglio  Roberto Ciambetti  – che esprime “la propria totale vicinanza all’Associazione Nazionale Alpini riconoscendone la valenza sociale, culturale, popolare ed identitaria”. Il documento approvato impegna la Giunta regionale a implementare, ove possibile, tutti i rapporti di reciproca collaborazione, e a sostenere le iniziative e le attività poste in essere dai gruppi e sezioni dell’ANA a livello locale, regionale e nazionale. Il testo della mozione – ha ricordato Ciambetti – reagisce agli echi mediatici che hanno accompagnato l’adunata di Rimini, riconoscendo lo storico apporto del corpo delle penne nere e dei volontari Ana nelle grandi emergenze, dal Vajont al terremoto del Friuli, da Vaja alla pandemia, l’impegno solidaristico internazionale dell’Ana, e riaffermando le convenzioni e i protocolli in essere con la Regione Veneto in materia di protezione civile, difesa del patrimonio boschivo, manutenzione sentieri e bivacchi alpini e attività educative nel sistema scolastico. A sostegno del documento e degli alpini e con parole di condanna verso quelle che sono state definite le ‘vergognose’ e ’false’ denunce che hanno accompagnato l’adunata alpina, sono intervenuti  Silvia Rizzotto, Giuseppe Pan e Alberto Villanova  dell’intergruppo leghista, Elisa  Venturini  (FI),  Joe Formaggio, Daniele Polato Tommaso Razzolini  (FdI),  Stefano Valdegamberi  (misto),  Jonatan Montanariello  (Pd). Sostegno agli alpini è stato espresso anche da  Elena Ostanel  (Vcv) e dal capogruppo del Pd  Giacomo Possamai  (Pd) che ha comunque invitato a non abbassare la guardia sul problema della violenza contro le donne, sotteso alle polemiche sorte attorno ai fatti di Rimini. Astenuta  Erika Baldin  (M5S), in segno di sospensione del giudizio sui fatti di Rimini.

Incrementare i prelievi di cinghiali potenziando l’utilizzo dei ‘chiusini’ è l’obiettivo della mozione presentata dai consiglieri  Stefano GiacominMilena Cecchetto, Nicola Finco, Giuseppe Pan, Filippo Rigo, Stefano Valdegamberi e Marco Zecchinato  e approvata con 27 voti dall’assemblea del Ferro Fini. L’atto di indirizzo sollecita ad aumentare le catture di cinghiali erogando un contributo economico a chi intende dotarsi di ‘chiusini’ (cioè e singoli operatori abilitati, proprietari/conduttori/agricoli, Ambiti territoriali di caccia e Comprensori Alpini) attrezzati di telecamera e comandati a distanza. La sperimentazione dovrebbe partire dalla provincia di Vicenza, sulla scorta dell’esperienza vigente che vede attivi in territorio berico due chiusini comandati a distanza, che hanno consentito di catturare 91 capi nel corso del 2021.

Il Consiglio regionale ha approvato con voto unanime (il gruppo di Fratelli d’Italia è uscito dall’aula) la risoluzione presentata dal consigliere  Marzio Favero , a nome dell’intergruppo consiliare per la federazione europea, che sollecita Governo e Parlamento a farsi promotori di una nuova fase costituente dell’Unione europea per dotarla di una Costituzione federale, al fine di assicurare ai suoi aderenti “un ordinamento giuridico democratico, liberale e solido”. Il documento approvato auspica una Convenzione che modifichi gli attuali Trattati, superi l’obbligo dell’unanimità e il diritto di veto dei singoli stati, al fine di assicurare alla UE una politica estera univoca, una razionalizzazione della spesa militare e una gestione unitaria delle forze armate tale da rafforzarne la funzione equilibratrice e di deterrenza nella dialettica fra le potenze, scongiurando il riproporsi dei conflitti a livello locale come quello in Ucraina, così come in Africa o nel Medio Oriente.  La Federazione europea – secondo il testo approvato – prevede un’Europa a più velocità, aperta all’ingresso, in base agli standard di democrazia condivisi, dei 9 Paesi interessati, tra cui l’Ucraina.

Sempre con voto unanime il Consiglio veneto ha chiesto al Governo italiano di intervenire nei confronti della Gran Bretagna per chiedere l‘eliminazione di forme di discriminazione dei laureati italiani per l’accesso agli atenei universitari inglesi. La mozione era stata presentata dai consiglieri di Forza Italia  Elisa Venturini  e  Alberto Bozza.

Il Consiglio ha invece respinto due mozioni in tema di salute mentale, di simile contenuto, presentate dalle opposizioni, una a firma di  Cristina Guarda  (EV) e l’altra da  Annamaria Bigon  (Pd), vicepresidente della commissione Sanità. I due documenti esprimevano riflessioni e considerazioni critiche circa la definizione del modello organizzativo e gestionale dell’area salute mentale, di cui alla deliberazione di Giunta n. 371 dell’8 aprile 2022, e chiedevano di raddoppiare le risorse da investire nei servizi e di adeguare la normativa e il modello organizzativo e gestionale ai bisogni emergenti, in particolare quelli dei più giovani, e ad approcci di cura più relazionali e meno ambulatoriali.

Pollice verso anche alla mozione presentata da  Erika Baldin  (MdS) sul salario minimo: hanno votato a favore solo i consiglieri di opposizione, astenuta la maggioranza, contrario il consigliere Formaggio. La mozione impegnava la Regione a promuovere in tutte le sedi istituzionali competenti “ogni iniziativa volta a promuovere una retribuzione minima dignitosa ed adeguata per tutte le lavoratrici e i lavoratori”. Baldin ha perorato una presa di posizione del Consiglio veneto per garantire livelli retributivi dignitosi a tutti i lavoratori ricordando che in Italia un quarto dei lavoratori rischia di scivolare sotto la soglia della povertà e che il Veneto si posiziona male in classifica sia nell’indice della disparità retributiva di genere sia in quella del valore medio delle retribuzioni.  “l problema dei salari sotto la soglia di povertà deriva dei ‘contratti pirata’ e dal lavoro nero e irregolare. Dovremmo lavorare per il rinnovo contrattuale dei tanti contratti scaduti. In Italia oggi i salari sono inferiori a quelli di trent’anni fa”, ha argomentato  Vanessa Camani  (Pd). A sostegno di un reddito dignitoso sono intervenuti anche  Andrea ZanoniJonatan MontanarielloFrancesca Zottis  e  Annamaria Bigon  (Pd) che ha messo in relazione inadeguatezza dei redditi e denatalità. Il capogruppo della Liga veneta  Giuseppe Pan  ha polemizzato con “il vizio dei Cinque Stelle di avere sempre qualcosa di ‘minimo’, che sia il reddito o il salario. Io preferisco – ha affermato - premiare la meritocrazia e aiutare quelle imprese che creano posti di lavoro”. “Forse il capogruppo Pan non sa cos’è il salario minimo – ha replicato  Elena Ostanel  (Vcv). “I dipendenti delle cooperative multiservizi, di cui si avvalgano tante pubbliche amministrazioni compreso anche questo Consiglio regionale, sono pagati 4,5 euro l’ora. Dipendenti che lavorano 8 ore al giorno non arrivano a fine mese a ricevere uno stipendio dignitoso per vivere”. “La vera battaglia da fare – ha spostato il tiro  Silvia Cestaro  (intergruppo Lega) – è vigilare sulle condizioni contrattuali applicate dei dipendenti delle cooperative e sostenere le aziende, con il taglio del cuneo fiscale. Sulla stessa linea il consigliere  Enoch Soranzo  (FdI): il primo provvedimento da assumere – è il suo ragionamento - dev’essere rendere sostenibile il costo del lavoro da parte delle aziende con il taglio contributivo. 

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