
Società e Costume
Venerdì 03 Giugno 2011
Ingiusta detenzione, 60mila euro
di risarcimento a Serena Grandi
Tra il novembre 2003 e l'aprile 2004, era finita agli arresti domiciliari perché accusata dalla Procura di Roma di aver acquistato, detenuto e ceduto ad altri alcuni grammi di cocaina. Dopo sei anni di inchiesta, però, la sua posizione è stata archiviata dal gip
Lo hanno disposto i giudici della IV sezione penale della Corte d'appello di Roma, che hanno accolto l'istanza presentata dal difensore della star, l'avvocato Valerio Spigarelli.
Nell'istanza del penalista si poneva in rilievo come anche la detenzione ai domiciliari avesse prodotto nell'attrice danni morali e materiali ingenti. In particolare, «danni psicofisici, costituiti da uno scompenso ormonale di rilevante gravità e da uno stato di depressione acuta; danni conseguenti alla lesione dell'immagine della rispettabilità sociale; e danni sul piano professionale, con riferimento particolare al mancato perfezionamento di numerose trattative in corso tramite l'agente Lele Mora, tra cui quella relativa alla partecipazione a L'Isola dei famosi».
La difesa della Grandi aveva per questo quantificato in poco meno di cinquecentomila euro l'ammontare del risarcimento. Per i giudici «le intercettazioni telefoniche, su cui unicamente si fondavano le accuse a carico di Serena Grandi, hanno un contenuto inidoneo a supportare quel quadro indiziario necessario per l'emissione della misura cautelare». La corte ha ritenuto che «appaiono rilevanti i danni morali conseguenti all'ingiusta detenzione, avuto soprattutto riguardo alla assoluta incensuratezza della Faggioli e alla gravità delle accuse e altrettanto rilevanti i danni conseguiti alla lesione dell'immagine e della rispettabilità sociale, anche per la notorietà acquisita dalla vicenda finita sugli organi di informazione».
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