Morbegno, scontro in consiglio sull’istituto comprensivo unico

Minoranza all’attacco sulla possibile fusione tra Spini-Vanoni e Damiani. Il vicesindaco Anna Gusmeroli respinge le accuse e scarica le responsabilità sulla Provincia.

Morbegno

Se n’è parlato anche nell’ultimo consiglio comunale del tema dell’istituto comprensivo unico, ovvero della possibile fusione tra gli istituti Spini–Vanoni e Damiani. Dai banchi della minoranza è intervenuto il capogruppo Franco Marchini, che ha ricostruito la vicenda, partendo da quest’estate quando l’amministrazione aveva inoltrato alla Provincia la richiesta formale di accorpamento, sostenuta anche da una parte del corpo docente del Damiani. «Siamo convinti che l’unificazione sia necessaria – ha affermato il capogruppo di minoranza – perché rappresenta l’unico modo per affrontare il calo demografico e la contrazione delle classi, governare le iscrizioni ed evitare un eccesso di cattedre a scavalco».

Marchini ha poi richiamato le dichiarazioni del vicesindaco Anna Gusmeroli uscite sulla stampa, secondo cui a settembre si sarebbe dovuto tenere un tavolo istituzionale per far avanzare le istanze del territorio prima della scadenza del 17 ottobre, un tavolo che però non si è mai concretizzato. «A metà ottobre – ha proseguito – la Provincia ha pubblicato la delibera senza prevedere alcuna unificazione, e al Comune non è stato comunicato nulla, così ha detto la vicesindaco. Ma chi ha a cuore un problema ne monitora le scadenze: leggere di critiche alla Provincia per una mancata comunicazione fa storcere il naso».

Per Marchini, dunque, sarebbe mancata la necessaria attenzione: «È grave, anche perché il Comune di Morbegno è rappresentato direttamente dal sindaco in Provincia. Se si voleva indirizzare la delibera, se ne aveva la possibilità. Ora il rischio è di non avere, il prossimo anno, i numeri sufficienti per mantenere la prima classe della scuola di Campovico».Non si è fatta attendere la replica del vicesindaco Anna Gusmeroli, che ha respinto le accuse punto per punto. «Non c’è stata nessuna leggerezza da parte nostra: i solleciti alla Provincia sono stati puntuali» – ha affermato.

La vicesindaco ha ricordato un primo confronto con il provveditore a maggio, un secondo a giugno, e la contestuale richiesta di accorpamento inviata dai docenti del Damiani. «Si è lavorato per tutta l’estate. A fine agosto è stato istituito un tavolo con il presidente della Provincia, i sindaci di Traona e Cosio Valtellino e il provveditore. In quell’occasione ci è stato chiesto di attendere un ulteriore incontro da tenersi prima dell’inizio delle lezioni» – ha rimarcato. Secondo Gusmeroli, però, i continui solleciti successivi non avrebbero ricevuto risposta: «Siamo stati rimandati di settimana in settimana fino alla scadenza dei termini, senza possibilità di intervenire».

Quanto alla situazione della scuola di Campovico, la vicesindaco ha precisato: «Non riteniamo che la possibile mancanza della prima classe sia responsabilità nostra e faremo tutto il possibile perché ciò non accada. In questo caso, le responsabilità sono da ricercare nella Provincia, non nel lavoro costante svolto dalla giunta». Una sottolineatura finale dal sindaco Patrizio Del Nero che si è smarcato da ogni responsabilità in seno alla Provincia rispetto al tema: «La scelta di Palazzo Muzio è avvenuta senza consultazione e senza tenere conto di quanto è avvenuto nel territorio, è un atto che io ho giudicato di non consenso e non accettabile»

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