
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Martedì 10 Giugno 2025
«Stop al genocidio», polemiche sullo striscione rimosso. Il sindaco di Val Masino: «Motivi di sicurezza»
È categorico Pietro Taeggi nel replicare alle critiche che gli sono state mosse da Uilpa, il sindacato dei vigili del fuoco di Sondrio, a proposito della decisione di fare togliere a lo striscione sul Sasso Remenno.
Val Masino
«L’amministrazione comunale ha richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco esclusivamente per motivi legati alla sicurezza pubblica e non per finalità di carattere politico, come purtroppo si sta cercando di insinuare in modo improprio e fuorviante».
È categorico il sindaco di Val Masino Pietro Taeggi nel replicare alle critiche che gli sono state mosse da Uilpa, il sindacato dei vigili del fuoco di Sondrio, a proposito della decisione di fare rimuovere domenica lo striscione sul Sasso Remenno, il grido di stop alla guerra- “Stop al Genocidio”- dispiegato lungo il più grande monolito roccioso d’Europa contro la devastante offensiva israeliana a Gaza. Domenica, com’è noto, su richiesta del primo cittadino i pompieri hanno rimosso lo striscione. Taeggi, come ha fatto domenica, ribadisce il suo pensiero: «Se mi fosse stato chiesto il permesso di sistemare il medesimo striscione in un altro luogo diverso da un monumento paesistico avrei dato i mio consenso. Invece a di nascosto è stata calata la scritta su questo bene ambientale.
A quest’ora, se avessi concesso l’autorizzazione, il Remenno sarebbe pieno zeppo di scritte sponsorizzate anche da grandi aziende, ma ovviamente questa autizzazione non c’è mai stata in nessun caso. Questo non toglie che condanniamo fortemente le azioni atroci di guerra in corso e il nostro sostegno per la pace in quelle terre».
Il sindaco motiva la sua decisione. «Si è trattato di questioni di sicurezza. Accanto allo striscione era presente una corda con attaccati dei moschettoni fissata a un’altezza di circa due metri da terra, che, pur non rappresentando un pericolo diretto per i passanti, poteva verosimilmente essere utilizzata da terzi per arrampicarsi fino in cima, allo striscione, con rischi evidenti per l’incolumità fisica di chi avesse tentato un simile gesto. Da qui la chiamata ai pompieri per prevenire potenziali comportamenti pericolosi, in linea con le responsabilità attribuite ai sindaci in materia di sicurezza urbana».
E ancora: «Durante l’intervento ho personalmente indicato al personale operativo la necessità di rimuovere la corda, in quanto elemento che, per le sue caratteristiche e la sua posizione, poteva agevolare condotte rischiose. Corda e striscione sono stati consegnati ai Carabinieri della stazione di Ardenno, affinché possano essere svolti gli accertamenti del caso. Esprimo piena solidarietà al comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Sondrio e respingo con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione politica di un intervento che è stato richiesto per i vincoli sul monolitico Sasso Remenno».
Taeggi ricorda infatti come il Remenno sia soggetto a vincoli paesaggistici, idrogeologici, di rispetto delle sorgenti e delle aree agricole. «È un bene tutelato e riconosciuto come parte integrante dell’identità e del patrimonio collettivo del nostro territorio. Ogni utilizzo deve rispettare norme precise e richiedere l’autorizzazione degli enti preposti. L’uso del bene pubblico per fini personali, o di cause ritenute importanti, non può avvenire al di fuori delle regole. Invito dunque chi ha compiuto questo gesto a riflettere sull’importanza del rispetto delle istituzioni e delle regole condivise, che sono il fondamento della nostra comunità».
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