
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 23 Giugno 2025
Tragedia in Valgerola, l’ultimo saluto a Maria Virginia Manno
Sarà riportata tra oggi e domani a Limbiate la salma di Maria Virginia Manno, la 74enne deceduta durante un’escursione con il marito nei boschi della Valgerola. A ricordarla con commozione anche l’ex sindaco di Pedesina: «persona speciale, innamorata della montagna e del nostro paese».

Pedesina
Fra oggi e domani la salma di Maria Virginia Manno, la pensionata di 74 anni che l’altro pomeriggio ha perso la vita durante un’escursione con il marito nei boschi della Valgerola, farà ritorno nella cittadina di residenza in provincia di Monza e Brianza, ossia Limbiate, dove probabilmente sarà celebrato il funerale.
A provvedere al trasferimento saranno gli addetti dell’agenzia di Pompe Funebri Peretti di Morbegno incaricati del trasporto da parte dei familiari, una volta che l’autorità giudiziaria ha liberato il corpo senza vita della vittima dell’incidente montano, essendo stata eseguita nelle ultime ore la ricognizione cadaverica all’interno dell’obitorio dell’ospedale civile di Sondrio. La donna - davanti al marito che in quel momento si è girato verso di lei - è scivolata lungo il crinale della montagna, dopo avere probabilmente messo un piede in fallo, magari in conseguenza di un improvviso malore, e dopo un ruzzolone per circa 200 metri è “atterrata” nella sottostante strada. Immediato è stato l’allarme, ma quando nella zona del territorio comunale di Gerola Alta, a circa 1300 metri di quota, sono giunti i soccorritori di Areu con i Vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno, per la monzese non c’era, purtroppo, più nulla da fare. Il medico legale ha constatato il decesso, dopo alcuni vani tentativi di rianimazione, e i carabinieri della caserma di Ardenno hanno informato il magistrato di turno della Procura sondriese diretta da Piero Basilone. La donna era molto conosciuta nella vallata delle Alpi Orobie e ancora di più il marito Renzo Dimo di pochi anni più vecchio.
«Una trentina di anni fa - ricorda Valentino Maxenti, 66 anni, ex sindaco di Pedesina - avevano acquistato una piccola casa in paese situata sotto la chiesa parrocchiale, in via IV Novembre. Un edificio che hanno provveduto a fare ristrutturare e nel quale trascorrevano gran parte dell’anno. Il marito della povera Maria Virginia è stato per due mandati con me quando per dieci anni sono stato sindaco di Pedesina. E’ stato consigliere comunale e devo dire uno dei miei più capaci, volonterosi e preziosi collaboratori che abbia mai avuto. Renzo, prima di cessare l’attività lavorativa, è stato operaio in una fabbrica del Milanese. Sapeva fare di tutto e, come la moglie, tanto amante delle passeggiate nei boschi del nostro piccolo borgo. Due persone speciali, amanti della natura e delle passeggiate in montagna anche impegnative».
Il primo cittadino della micro-località delle alpi Orobie valtellinesi aggiunge: «Rammento, ad esempio, che mi diede una mano a imbiancare le panchine del nostro piccolo parco giochi per i bambini e, inoltre, saliva con me negli alpeggi per i lavori necessari alla conservazione ambientale: tenevamo puliti gli alpeggi dai rametti e dal fogliame, si toglievano gli alberi di larice che si prendevano spazi, così da liberare i pascoli e renderli pascolabili. Insomma, quando c’era qualcosa da fare per il bene del paese e della comunità il Renzo non si tirava mai indietro, sostenuto sempre dall’incoraggiamento dell’adorata moglie di cui ho un bellissimo ricordo. Sono davvero dispiaciuto per la disgrazia che ha colpito così duramente lui e la sua famiglia, a tutti gli effetti molto più che affezionati turisti. Un paio di anni fa la consorte aveva avuto dei problemi di salute, ma ero contento quando mi aveva riferito che lei li aveva superati e si era ripresa ed entrambi erano tornati a vivere stabilmente qui con noi. Era piacevole conversare con lei, sempre cordiale e sorridente. Mi mancherà e mancherà all’intera nostra comunità di Pedesina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA