Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 12 Dicembre 2025
Correntisti truffati, si apre la via della mediazione
Confronto fra una vittima e l’istituto di credito. Uno spiraglio all’orizzonte. Sottratti complessivamente oltre 300mila euro con raggiri telefonici
Valdisottp
La vicenda delle persone, non solo anziani, vittime di truffe perchè indotte a trasferire i soldi dai conti correnti della propria banca di fiducia ad altri intestati ai malviventi che così ne hanno prosciugato i risparmi, nelle ultime ore registra un’importante novità. Si tratta di un deciso passo avanti verso una possibile soluzione favorevole ai raggirati. Nei giorni scorsi era stato, infatti, fissato il primo incontro online di mediazione fra l’avvocato Michele Cervati del Foro di Lecco, che rappresenta sette posizioni di raggirati residenti in Valtellina, nel Lecchese e uno in provincia di Como, e la banca, da dove il denaro ha preso il volo. Era in programma il 10 dicembre fra il legale e l’organismo di mediazione che si chiama “101 Mediatori” con sede nel capoluogo valtellinese. Il primo incontro di mediazione, in effetti, si è tenuto mercoledì fra la banca rappresentata dall’avvocato Francesco Nobile de Santis di Sondrio, uno dei correntisti vittime di truffe, residente a Valdisotto, e l’avvocato Michele Cervati di Colico intervenuto a tutela di quest’ultimo. In accordo con il rappresentante dell’istituto di credito e del suo difensore, il mediatore ha rinviato la procedura al 18 dicembre al fine di riunire tutte le posizioni analoghe per le quali è stata avanzata la stessa procedura di mediazione. “Abbiamo apprezzato l’adesione della banca alla mediazione - hanno dichiarato al termine gli avvocati Michele Cervati con studio a Colico e il civilista Andrea Maggioni anch’egli del Foro di Lecco -. Si è trattato di una prima interlocuzione utile per capire le intenzioni dell’istituto di credito e soprattutto iniziare a confrontarsi sui contorni della vicenda. Nel prossimo incontro si entrerà nel merito e si approfondiranno in maniera più dettagliata i singoli fatti”. I legali hanno aggiunto: “Al di là dell’eventuale conciliazione, la procedura sarà utile anche per cercare di capire se e come i truffatori abbiano potuto entrare in possesso, come sembra, dei dati relativi alle posizioni dei correntisti e, in tal caso, risalire anche agli autori dei reati”. La prima riunione ha riguardato un valtellinese, raggirato lo scorso 25 giugno e che ha perso 40mila euro. Cosa era successo quel giorno ? Lo avevano invitato a recarsi nel suo istituto di credito di fiducia per fare un bonifico istantaneo di 39.900 euro. La richiesta giungeva attraverso una telefonata fatta dal centralino della sede centrale di Sondrio da un fantomatico operatore antifrode il quale comunicava l’urgenza di provvedere al trasferimento del denaro. Poi la vittima, alle 10.45, riceveva una nuova chiamata da un individuo che si qualificava come ispettore dell’inesistente Commissariato di Polizia di Sondrio (infatti c’è la questura): “Sono in atto operazioni di frode per importi elevati ai danni dei clienti della banca di cui lei è correntista. Si affretti a spostare il denaro altrove, su conti sicuri. La sua filiale è sottoposta a controlli in quanto si stanno verificando frodi online commesse da impiegati della banca”. Il raggiro, a quel punto, era quasi completato. Bastava ancora un piccolo passaggio. “Il finto ispettore - ha raccontato Mario (nome di fantasia: ndr), 75 anni, ex imprenditore, che presentò denuncia ai carabinieri - mi suggerisce di recarmi al più presto alla filiale di Bormio per effettuare il bonifico istantaneo a un iban sicuro che mi fornisce. E, inoltre, mi consiglia vivamente di non riferire nulla della nostra conversazione agli impiegati della banca per non compromettere l’esito dell’indagine. E io ci casco”. Il legale Cervati aveva spiegato che le modalità delle truffe commesse ai danni di altri suoi assistiti, residenti a Morbegno, Sondalo, Dorio (Lecco), Cantù (Como), sono state le medesime di quelle che hanno colpito il 75enne residente a Valdisotto. Per complessivi quasi 300mila euro sottratti.
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