Olimpiadi, il cantiere del PS di Sondalo non è partito: Asst risolve il contratto

A 36 giorni dall’avvio previsto, i lavori da 1,5 milioni di euro non sono mai iniziati. Rescisso l’appalto con la ditta pugliese, subentrerà l’impresa seconda classificata

Sondrio

I cantieri olimpici delle grandi opere infrastrutturali vanno a rilento, ma questo poteva essere messo in conto data la loro imponenza. Più difficile invece prevedere una gestazione così travagliata delle opere di carattere sanitario.

La delibera di venerdì scorso della dirigenza dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Valtellina e Alto Lario parla chiaro: il cantiere per l’adeguamento del Pronto soccorso dell’ospedale olimpico di Sondalo non è nemmeno partito, a 36 giorni dal termine previsto per l’inizio dei lavori. Il 29 agosto è stata disposta la risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice.

L’intervento rientra nel “Programma regionale straordinario per la realizzazione dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026”, coordinato per la Lombardia dal medical manager Alberto Zoli, direttore generale dell’Asst Niguarda di Milano. Oltre all’adeguamento del Pronto soccorso, il progetto prevede la realizzazione di tre posti letto tecnici di Osservazione breve intensiva.

Il valore complessivo dell’opera è di 1,5 milioni di euro; quello contrattuale, dopo lo sconto del 4,5% praticato dalla ditta aggiudicataria, era di 672mila euro. Ma, di fatto, i lavori non sono mai iniziati.

Il verbale di consegna e avvio è del 25 luglio, ma nessuno si è presentato sul cantiere che dovrebbe chiudersi entro il 30 novembre. Dopo ordini di servizio, incontri online e la fissazione di una nuova data (28 agosto), l’appaltatrice Itel Telecomunicazioni di Ruvo di Puglia aveva comunicato che i lavori sarebbero partiti solo dall’8 settembre, con un subaffidamento a un’altra ditta.

Nella sua ultima comunicazione via pec, l’impresa assicurava che le difficoltà erano legate a problemi con il subappaltatore e alla scarsità di risorse durante le ferie, ma garantiva il completamento entro il 2 novembre. L’Asst, però, non ha accolto le giustificazioni e ha risolto “in danno per grave ritardo” il contratto, procedendo all’immediato scorrimento della graduatoria per riaffidare i lavori all’impresa seconda classificata, la Rvm di Artogne (Brescia).

Sperando che, questa volta, il cantiere parta davvero.

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