Sondrio: turismo e giovani trainano l’occupazione in provincia

Nel trimestre estivo previste 5.090 assunzioni, 600 in più rispetto al 2023. Il turismo assorbe oltre un terzo dei posti, cresce l’interesse per i giovani under 30

Sondrio

Terziario traino dell’occupazione in provincia anche nei mesi estivi, soprattutto il turismo, con la novità dei giovani che tornano al centro dell’interesse soprattutto nelle aree commerciali e quelle tecnico progettuali. Mentre la difficoltà di reperimento del personale per il terzo mese consecutivo si mantiene sotto il 50%.

Sono questi i dati più salienti del mercato del lavoro in provincia di Sondrio che emergono dal bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro in collaborazione con la Camera di commercio di Sondrio. Secondo quanto raccolto con i questionari, le imprese locali prevedono 2.540 assunzioni nel corso di questo mese di luglio e 5.090 nel trimestre estivo, in crescita rispettivamente di 370 e 600 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A trainare l’occupazione è soprattutto il comparto turistico, che da solo assorbe quasi la metà delle assunzioni di luglio (1.240 ingressi, il 48,8% del totale) e oltre un terzo di quelle previste da luglio a settembre (1.870, pari al 36,7%). Un dato che conferma, ancora una volta, il ruolo strategico di turismo, accoglienza e ristorazione nel sostenere l’economia locale, specie nei mesi di alta stagione. Un buon viatico in vista dell’appuntamento olimpico.

Accanto al turismo, si distinguono anche il commercio (380 ingressi a luglio), i servizi alle imprese (200) e i servizi alla persona (140). Il settore industriale prevede 480 assunzioni nel mese (di cui 330 nella manifattura e 150 nelle costruzioni), e 1.180 nel trimestre.

A cercare personale sono soprattutto le micro e piccole imprese (fino a 49 dipendenti), che concentrano il 75% delle assunzioni previste a luglio (1.930 ingressi) e il 69,7% nel trimestre (3.550). Le medie imprese (fino a 249 dipendenti) stimano 390 ingressi a luglio e 840 da qui a settembre, mentre le grandi si fermano a 230 ingressi nel mese e 700 nel trimestre.

Per il terzo mese consecutivo si riduce il mismatch tra domanda e offerta: il 41,4% delle assunzioni circa 1.051 posti, è considerato “difficile” da coprire, principalmente per la mancanza di candidati (28%) e, in misura minore, per la preparazione inadeguata (8,5%).

Tra le figure più introvabili spiccano i tecnici della salute (75% di difficoltà di reperimento), gli addetti alle costruzioni e alla manutenzione edile (84,3%), i manutentori elettrici ed elettronici (82,6%) e gli addetti alla rifinitura delle costruzioni (81%). Faticano anche i servizi alla persona: mancano professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (85,7%) e personale nei servizi alla persona (68%).

Un segnale positivo arriva dall’interesse crescente per i giovani sotto i 30 anni, che salgono al 33% del totale delle assunzioni previste. Le aree dove si concentrano maggiormente sono quelle commerciali e di vendita (53,6%) e quelle tecniche e progettuali (38%).

Aumenta anche la richiesta di personale con qualifica o diploma professionale (52% delle assunzioni), mentre scende la domanda di diplomati di scuola superiore (19%) e di lavoratori con la sola scuola dell’obbligo (24%). Solo il 3% delle imprese cerca laureati. Tra i profili tecnici più richiesti – ma difficili da trovare – ci sono quelli a indirizzo benessere (91,2%), elettrico (90,5%) e meccanico (61,8%).

Quanto alla tipologia contrattuale, l’86% delle assunzioni previste è a tempo determinato o con durata predefinita. Solo il 14% - dato che ricalca quello degli ultimi mesi - riguarda contratti stabili (a tempo indeterminato o apprendistato). In quasi la metà dei casi (47%), le imprese cercano persone con esperienza nel ruolo o nel settore.

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