Olimpiadi, la Stelvio si rifà il look: sarà la regina delle nevi

A Bormio interventi sostanziali e burocratici per la pista più tecnica al mondo, che sarà ulteriormente arricchita. La Valtellina è pronta per le Olimpiadi.

Bormio

Gli occhi del mondo, durante le Olimpiadi di Milano–Cortina 2026, saranno tutti per la pista Stelvio di Bormio, la più tecnica e temuta al mondo, quella dove l’adrenalina scorre forse più rapida delle velocità raggiunte dai discesisti, quella che, dopo i lavori che l’hanno interessata, sarà sicuramente la numero uno al mondo.

Fabio Saldini, commissario della società infrastrutture Milano-Cortina 2026, amministratore delegato di Simico, ha spiegato l’impegnativo «slalom» che ha svolto per arrivare alla concretizzazione degli interventi particolarmente complessi come quelli – sostanziali e burocratici – che hanno riguardato la pista Stelvio. «Relativamente a quest’ultima venivamo – ha ricordato – da una gara di Coppa del mondo che aveva avuto parecchi incidenti, dimostrando così anche la necessità di essere rinnovata, sia per la sicurezza che per l’impianto di innevamento; inoltre era una stagione nella quale sarebbe stato difficile arrivare alla proroga della concessione che avrebbe permesso poi, durante questi Giochi, l’accordo tra i comuni e il concessionario; c’era inoltre la necessità di avere la garanzia – pena la perdita delle Olimpiadi – di un impianto di innevamento tra le 78 e le 100 ore (e sono riusciti ad arrivare a 120 ore)».

Da qui il via ai confronti ed agli interventi – la pista è stata allargata, sono state tagliate le piante, demolito un edificio, spostati i sottopassaggi, illuminata da Bormio fino al Ciuk – per realizzare quello che ha definito il «teatro alla Scala degli sport», pista che, dopo le Olimpiadi, sarà ulteriormente arricchita da un nuovo impianto di risalita, per il quale si è andati un po’ lunghi dal punto di vista autorizzativo e che quindi sarà realizzato il prossimo anno, per la precisione infrastruttura che collegherà Bormio – Ciuk, Ciuk – La Rocca, La Rocca e Bormio 2500, quota questa che eventualmente, in futuro, permetterà di collegarsi a Santa Caterina Valfurva.

«La Valtellina – ha rilevato l’assessore regionale alla Montagna ed Enti locali Massimo Sertori – oggi si presenta pronta non solo per le Olimpiadi, ma per nuove opportunità di crescita. Con questi lavori credo di poter dire che la mitica pista Stelvio, dopo le Olimpiadi del 2026, sarà considerata la più bella, la più tecnica e performante. L’Italia potrà essere orgogliosa che nel cuore delle Alpi, in Lombardia, in Valtellina, abbiamo la pista numero uno al mondo».

Ma c’è di più: «Lo sforzo messo in campo per le opere olimpiche – ha poi sottolineato l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi – si inserisce in un quadro molto più ampio di interventi dedicati all’accessibilità della Valtellina e al potenziamento delle infrastrutture di trasporto. Gli investimenti realizzati o avviati sulla Ss36, sulla Ss38, sugli svincoli strategici, insieme agli interventi ferroviari sulla linea Milano–Tirano, consentiranno di migliorare in modo significativo la fluidità della mobilità e la qualità dei collegamenti. Si tratta di opere che superano l’orizzonte del 2026 e che rispondono a criticità strutturali storiche, contribuendo a una mobilità più sicura ed efficiente».

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