
Ambiente
Lunedì 10 Gennaio 2011
Le forme viventi nella preistoria
vittime di uno sterminio ecologico
Niente asteroidi o catastrofi astrali: dietro l'estinzione del 60% delle forme viventi del periodo tardo Devoniano c'è la diffusione di specie invasive che hanno bloccato lo sviluppo di altri organismi
La diffusione di specie invasive, che avrebbe arrestato il naturale processo di formazione di nuovi organismi, sarebbe responsabile dell'estinzione del 60% degli esseri viventi verificatasi nel tardo Devoniano.
Non si tratta dunque della caduta di un asteroide, ma di un "disastro ecologico" provocato da una crisi della biodiversità, paragonabile a quella in cui si trova il nostro pianeta.
Secondo gli studiosi della Ohio University di Athens (Usa) guidati da Alycia Stigall, l'attività umana avrebbe introdotto un elevato numero di specie invasive in nuovi ecosistemi, proprio come accadde 375 milioni di anni fa quando, in seguito all'innalzamento del livello del mare, alcuni organismi raggiunsero luoghi diversi dal loro habitat naturale e vi si insediarono. Le specie più resistenti hanno quindi prosperato a tal punto da 'disturbare' e arrestare la formazione di nuovi esseri viventi, provocando una vera e propria "estinzione di massa".
Occorre pertanto preservare la biodiversità della terra, spiegano gli scienziati, per evitare che si verifichi un "secondo Devoniano".
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