Banconote false parla il pompiere
«Lo so, ho sbagliato»
«Ho voluto aiutare una persona che purtroppo mi ha ingannato. Ho peccato di superficialità e il giudice ha compreso la mia situazione: sono una persona perbene e un vigile del fuoco nell’anima, ho commesso un errore, ma nella mia vita non avevo mai avuto problemi con la giustizia».
Da sabato si trovava agli arresti domiciliari con l’accusa di spendita di denaro contraffatto ma, dopo l’interrogatorio di garanzia, il giudice del tribunale di Sondrio lo ha scarcerato, disponendo per lui solo l’obbligo della misura di firma due volte alla settimana.
Pietro Credaro, 42 anni, residente a Montagna in Valtellina, presta servizio come pompiere al comando provinciale di Lecco. Padre di un figlio di 7 anni, in passato non aveva mai avuto problemi con la giustizia e ha anche ricevuto un encomio per la sua attività in servizio.
Credaro, difeso dall’avvocato Elena Martinelli, ha spiegato la situazione di fronte al giudice Carlo Camnasio che gli ha concesso l’obbligo di firma. L’uomo era accusato di aver speso banconote false in più di un’occasione: in alcuni negozi è riuscito a farla franca, mentre un benzinaio e la commessa di un negozio si sono rei conto che quelle banconote da 100 euro erano false ed hanno dato l’allarme consentendo ai carabinieri di risalire a lui.
«Ho voluto aiutare una persona che purtroppo mi ha ingannato. Ho peccato di superficialità e il giudice ha compreso la mia situazione: sono una persona perbene e un vigile del fuoco nell’anima, ho commesso un errore, ma nella mia vita non avevo mai avuto problemi con la giustizia, ho sempre vissuto rispettando la legge».
In virtù anche del fatto che non aveva precedenti penali, il giudice, oltre a revocare gli arresti domiciliari, ha disposto una misura (l’obbligo di firma due volte alla settimana) che permetterà a Credaro di rientrare nei prossimi giorni in servizio.
«Ho parlato con il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lecco - prosegue - e nei prossimi giorni avrò l’autorizzazione dall’ufficio disciplina per il ritorno al servizio. Per me il lavoro è fondamentale sia per il mantenimento della mia famiglia, sia perché credo profondamente nella nostra attività e nel valore civico svolto dai pompieri».
Credaro è entrato nel corpo dei vigili del fuoco nel 2008, ha ricevuto un encomio per l’attività svolta in servizio e due volte è intervenuto in salvataggi fuori dal servizio quando ha soccorso un bambino che stava rischiando di annegare in un fiume in Valmasino e quando ha soccorso una signora anziana colta da malore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA