
Cronaca / Tirano e Alta valle
Domenica 05 Gennaio 2014
Bianzone torna nell’incubo
«Questa razzia va fermata»
Furti in serie nei primi giorni dell’anno e il vicesindaco si fa sentire - «Gente colpita negli affetti più cari, servono risposte certe e veloci»

La gente non ne può più. Ha paura a stare in casa, perché teme di vedersi entrare da un momento all’altro un ladro, visto che diversi sono i casi di malviventi che si sono intrufolati nelle abitazioni mentre la gente stava cenando, ed erano accese le luci della sala piuttosto che della cucina.
Ha paura ad uscire, perché teme di rientrare e non trovare più i suoi averi e la casa sconquassata.
Vive con apprensione la popolazione di Bianzone, uno dei paesi maggiormente presi d’assalto dall’ondata di furti nelle ultime settimane. La notte di San Silvestro si è verificata la maggiore concentrazione di furti tentati e riusciti nel paese.
Un’escalation affatto tranquillizzante, tanto che il vicesindaco di Bianzone, Mauro Castelanelli, non può che evidenziare tutta la sua preoccupazione.
«Queste persone stanno creando una serie di danni ai cittadini, alcune dei quali colpiti in modo significativo dai furti – afferma l’esponente dell’amministrazione comunale -, oltre alla paura che sta dilagando ogni giorno di più. Si è creato un clima di insicurezza fra la popolazione. Occorre dare una risposta a questo fenomeno in modo definitivo e al più presto». A parte una piccola tregua registrata durante i giorni festivi di Natale e Santo Stefano – anche i ladri, viene da dire amaramente, hanno fatto festa –, i furti hanno ripreso per Capodanno e, se l’inizio del 2014 è questo, non può che levarsi un’accorata protesta da parte dei residenti nelle varie zone del Tiranese prese di mira.
«È indispensabile fare qualcosa, anche se non è facile capire come muoversi – sottolinea ancora Castenalelli -. Non si può reagire personalmente, ci vuole una risposta collettiva». Prima di Natale le forze dell’ordine hanno predisposto un vademecum da seguire per rendere le case più sicure, per prestare più attenzione ai comportamenti che non favoriscano i malviventi. Inoltre era stato definito un aumento del personale presente sul territorio con l’ordine – da parte del questore – di monitorare i movimenti sia sulla statale sia sul versante collinare dei paesi.
«Ma cosa ha portato questo potenziamento?», è la domanda che si pone in conclusione il vicesindaco.
«Credo che non sia chiaro ancora a nessuno chi siano i soggetti che stanno facendo razzie nel nostro territorio e mi pare anche che nessuno sia stato ancora preso». Il vicesindaco non vuole puntare il dito contro nessuno, ma chiede – a nome del suo paese – una risposta decisiva per la sicurezza e la tranquillità di Bianzone e non solo.
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