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Mercoledì 10 Dicembre 2025
Bissi Holding: dalla Valtellina all’energia del futuro, tra Italia e Romania
Il fondatore della società sondriese sottolinea l’importanza delle fonti sostenibili per ridurre la dipendenza dall’estero e abbassare i costi
Sondrio
Un’Italia che corre verso il futuro energetico, tra data center affamati di elettricità e famiglie che chiedono bollette più leggere. Nel mezzo, imprese che da anni lavorano sulle rinnovabili e oggi si trovano al centro di una trasformazione epocale. Ne parliamo con Marco Bissi, il fondatore e titolare Bissi Holding, una realtà con sede a Sondrio, che lavora anche all’estero, ma è fortemente radicata in Valtellina.
Partiamo dall’inizio. Che cosa si intende davvero per energie rinnovabili?
Sono fonti illimitate e naturali come sole, acqua e vento. L’uomo ha imparato a trasformarle in energia in modo sempre più efficiente e senza ricadute sull’ambiente. A differenza delle fonti fossili, che prima o poi finiranno e che inquinano, le rinnovabili permettono di produrre senza compromettere l’atmosfera. Con una domanda energetica destinata ad aumentare, anche per via dell’intelligenza artificiale e dell’elettrificazione dei consumi, la scelta delle fonti sostenibili è diventata fondamentale anche sul piano geopolitico.
La vostra storia parte dall’idroelettrico. Perché oggi puntate anche su eolico e fotovoltaico?
Perché sono tre tecnologie che si completano. L’idroelettrico spinge quando piove, il fotovoltaico domina nelle giornate soleggiate, l’eolico ha i suoi picchi in inverno. Questa complementarità rende il sistema più stabile. Siamo nati con l’idroelettrico perché era la tecnologia più matura. Fotovoltaico ed eolico sono diventati competitivi più tardi grazie al crollo dei costi: in quindici anni il prezzo dei pannelli è diminuito dell’80%. Oggi il sole è la fonte più economica per produrre energia.
Sul tema dei costi, esistono 96 prezzi dell’energia in un solo giorno.
Questo perché il prezzo varia ogni quarto d’ora. Prima cambiava ogni ora. Oggi il valore viene fissato alla borsa elettrica il giorno precedente, sulla base di domanda e offerta. La forte presenza del fotovoltaico ha ribaltato lo schema tradizionale: nelle ore centrali l’energia può costare pochissimo, anche zero. Per bilanciare questi sbalzi si sviluppa lo storage, grandi batterie che accumulano energia quando costa poco e la rilasciano quando serve. Questo porterà a un appiattimento dei prezzi nelle ventiquattr’ore e soprattutto a un generale abbassamento.
In questi anni si è parlato anche di indipendenza energetica. Quanto pesa questo fattore?
Pesa moltissimo. Per anni le rinnovabili sono state spinte solo da motivazioni ambientali. La crisi del gas legata al conflitto russo-ucraino ha mostrato quanto sia rischiosa la dipendenza da fornitori esteri. I prezzi schizzarono fino a dieci volte tanto, mettendo in difficoltà imprese e famiglie. Le rinnovabili sono un’energia “nostra”, prodotta da risorse presenti sul territorio nazionale. Per un Paese che non possiede altri giacimenti, è una leva strategica oltre che ambientale.
Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi principali di Bissi Holding?
È un periodo intensissimo. Stiamo sviluppando una pipeline importante di impianti fotovoltaici ed eolici in Italia, che oggi è un mercato molto dinamico. Continuiamo anche all’estero: in primavera realizzeremo nuovi impianti in Romania, dove operiamo da dieci anni. La crescita passa dalla capacità di adattarsi a un settore in trasformazione. Lo ripeto spesso ai miei collaboratori: non temete l’intelligenza artificiale, perché senza energia non funziona.
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