
Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 25 Febbraio 2014
Costa Masnaga: Rsi si spera ancora
Un vertice per cercare un rilancio
Presto l’assessore al Lavoro dell’amministrazione provinciale, Antonio Conrater convocherà un incontro al tavolo provinciale per cercare di rianimare quella che fu l’ officina ferroviaria di Costa Masnaga

COSTA MASNAGA
Il caso Rsi torna d’attualità. Presto l’assessore al Lavoro dell’amministrazione provinciale, Antonio Conrater, su indicazione del sindacato, convocherà un incontro al tavolo provinciale per cercare di rianimare, in extremis, quella che fu la grandiosa officina ferroviaria di Costa Masnaga. La società è finita in fallimento lo scorso anno e senza ancora un possibile imprenditore interessato ad entrarvi e a rilanciarla.
Sul campo sono rimasti in 120, gli ex dipendenti della Rsi che non trovano un altro posto di lavoro e che, nonostante le dure parole dell’assessore regionale ai trasporti, Maurizio Del Tenno, non smettono di sperare. Circa un mese fa Del Tenno aveva detto che non c’erano imprenditori interessati alla Rsi e che la situazione del servizio ferroviario non era per nulla buona in Regione, quindi erano scarse le possibilità di accedere a qualche commessa da parte di Trenord.
In realtà il sindaco di Costa Masnaga aveva intercettato la richiesta di un imprenditore italiano che poteva essere interessato a rilevare un pezzo della Rsi. Quindi, il tavolo provinciale potrebbe servire per fare luce sulla situazione e valutare possibili iniziative a favore della storica azienda di Costa Masnaga, che tuttavia è chiusa dal 2011, cioè da quando la precedente proprietà, che fa capo alla Interporto di Caserta, ha fermato le linee di assemblaggio dei treni.
Prima erano saltati gli accordi per la manutenzione dei treni di Trenitalia, poi sono andate in fumo due commesse per la realizzazione di due treni sempre per Trenitalia ed è stata dirottata a una controllata austriaca, che fa capo alla società Interporto, la commessa per i treni della Circumetnea. Svuotata di qualsiasi commessa e senza la liquidità sufficiente per accedere ai bandi pubblici per l’assegnazione di nuovi appalti nel settore ferroviario, l’azienda si è arenata. Addirittura, a causa di un grosso debito nei confronti dell’Erario, Equitalia aveva messo i sigilli e avviato un’asta per la vendita dei macchinari, ma poi è intervenuto il Tribunale di Lecco e la Magistratura che a maggio del 2013 hanno deciso per il fallimento della Rsi.
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