
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 12 Maggio 2014
Fiuto investigativo e coraggio
premiati da questore e prefetto
Tre distinte operazioni, una ventina i premiati, alcuni dei quali visibilmente emozionati durante la festa della polizia a Sondrio
Una promozione, encomi solenni e lodi, i riconoscimenti che ieri mattina questore e prefetto hanno consegnato ad alcuni agenti in servizio alla Questura di Sondrio.
In un caso è stato il coraggio estremo dimostrato in una circostanza davvero drammatica, in un altro la capacità di affrontare un’inchiesta complessa e ramificata a livello internazionale e in un altro ancora, invece, il “fiuto” investigativo che ha permesso di assicurare alla giustizia i responsabili di un pestaggio.
Tre distinte operazioni, una ventina i premiati, alcuni dei quali visibilmente emozionati. Come il sovraintendente (ora capo) Gaspare Aiello (promozione per merito straordinario) che con gli assistenti capo Michele Massaro e Matteo Longoni, furono tra i primi ad intervenire in via Gorizia, nel condominio dove , l’11 marzo di due anni fa,scoppiò un incendio che costò la vita ad un uomo. «Evidenziando altruismo e determinazione operativa e sprezzo del pericolo», i tre sono entrati nello stabile portando in salvo una cinquantina di persone, compresi sei bambini.
Encomio solenne al vice questore Carlo Bartelli,all’ispettore Andrea Margolfo, agli assistenti capo Ruben Ambrosini, Marco Della Maddalena e Sandro Zubiani; encomio all’assistente Matteo Longoni e lode al collega Walter Micheletti per l’operazione “Iron” che il 29 gennaio del 2013 stroncò «un’organizzazione transnazionale dedita al riciclaggio contrabbando e frode fiscale». La terza vicenda che il questore ha voluto rimarcare con la consegna degli attestati di lode, è stata quella relativa ad un pestaggio avvenuto l’11 novembre del 2011 lungo il sentiero Valtellina ad opera di due marocchini - all’epoca di 22 e 24 anni - e di un minorenne che si accanirono nei confronti di due giovani al termine di una notte all’insegna dello sballo.
Fu un’indagine difficile, già approdata in tribunale (13 anni di condanna ai due maggiorenni) condotta con «intuito investigativo e determinazione operativa» dal sostituto commissario Remo Cestola, dai sovraintendenti Leonardo Roffinoli, Stefano Di Martino, Mauro Verga, dagli assistenti capo Mirco Remigio Meraviglia, Loris Libera, Maurizio Nobili e dagli assistenti Massimiliano Dario e Matteo Cabassi.
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