
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 09 Ottobre 2014
Il disagio psichico
e donne anoressiche
Un team in aiuto
Venerdì la “Giornata mondiale salute mentale” - Riconosciuta la grande attenzione dell’ospedale - Un Open day anche per poter essere ascoltate

E’ dedicata al disagio psichico vissuto dalla donna, la Giornata mondiale sulla salute mentale che si celebra anche a Sondrio, venerdì, col patrocinio del ministero della Salute e dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda). Il quale ha già attribuito, all’ospedale di Sondrio, due Bollini Rosa attestanti l’attenzione elevata di questo nosocomio (come degli altri afferenti all’Azienda ospedaliera di Valtellina in Valchiavenna) alle patologie e problematiche femminili.
«Siamo un team di donne a disposizione di altre donne interessate a rappresentarci il loro disagio psichico – dice Tiziana Bordoni, psichiatra, referente per l’Open day per l’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna e direttrice del Centro disturbi del comportamento alimentare dell’Aovv medesima - Saremo qui, nel Centro, situato al terzo piano del Padiglione sud dell’ospedale di Sondrio, dalle 9 alle 17 di venerdì, per accogliere, in luogo neutro rispetto al reparto di Psichiatria e, quindi, meno stigmatizzante, le donne che, gratuitamente e senza appuntamento, vogliono approfondire i loro problemi di ansia, depressione, disturbi dell’umore e del sonno, psicosi e disturbi legati ai comportamenti alimentari».
«Parliamo di 400 utenti passate dal Centro dal novembre del 2009, data di apertura del medesimo, ad oggi – afferma Tiziana Bordoni, alla guida del servizio – e che registra dai 90 ai 100 nuovi casi l’anno». «Con pazienti che arrivano da tutta la provincia di Sondrio, Livigno e Chiavenna, compresi, oltre che dall’Alto Lario, tenuto conto, - precisa Bordoni - che noi costituiamo un progetto innovativo regionale pressoché unico in Lombardia e che non ci sono altri centri di questo tipo né a Lecco, né a Gravedona».
«Un servizio analogo è attivo, invece, a Como e un ambulatorio è stato aperto a Monza. Nient’altro. Per cui si può intuire la rilevanza del servizio anche oltre i confini provinciali».
A garantirne l’attività, 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 16, sono Tiziana Bordoni e Florinda Pozzi, psichiatre, Maura Acquistapace e Margherita Baruffi, psicoterapeute, e Tiziana Meglioli, dietista. Cinque figure professionali di alto livello in termini di esperienza e conoscenza acquisita nella diagnosi e cura del disagio psichico legato ai disturbi del comportamento alimentare atteso che, comunque, ruotano anche su altri servizi di malattia mentale che afferiscono a tutto il territorio provinciale.
«Non siamo qui, tutte insieme, molto spesso – precisa Tiziana Bordoni - perchè dobbiamo anche prestare servizio sul territorio, però, il Centro è sempre presidiato negli orari di apertura e vi si accede per appuntamento». «Generalmente a contattarci sono le mamme, preoccupate per lo stato in cui si trovano le figlie che rifiutano il cibo. E’ questo il caso dell’anoressia, quello che ci si presenta maggiormente, e che riguarda ragazze dai 12 ai 21 anni, anche se la maggior parte appartiene alla classe d’età 14-17. Arrivano, purtroppo, spesso, da noi, quando la malattia è conclamata e sono trascorsi i 6 mesi dalla sua insorgenza, periodo dal quale la guarigione si fa difficile e lunga». «Alle volte il caso è talmente acuto che occorre ricoverare le ragazze in Pediatria, Medicina, se non, addirittura, in Terapia intensiva o Rianimazione. In altre, c’è margine di avviare un percorso di cura al Centro o di inviare le pazienti a centri riabilitativi situati nel nord Italia».
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