Il sopravvissuto in A4

«Una voce mi diceva: corri»

Il giovane di Brivio interrogato dal magistrato

“C’era una voce che mi diceva di mettermi a correre”. Ma, forse, James Ryon Heyn, il piede sull’acceleratore lo calcava (210 chilometri orari) anche perché era appena fuggito da un’area di servizio dopo aver fatto il pieno senza pagare.

Il ventiseienne di origini britanniche, residente a Brivio , ieri davanti al gip Alberto Viti ha provato a spiegare la sua giornata di ordinaria follia, conclusasi con lo schianto contro un camion e la morte dell’amico che viaggiava accanto a lui.

Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto il carcere, rigettando la richiesta dell’avvocato difensore Fausto Micheli che aveva proposto gli arresti domiciliari in una comunità terapeutica. Heyn, in cura al Sert di Merate per problemi legati al consumo di eroina e al Cps per disturbi della personalità, assume psicofarmaci e da 15 giorni ha lasciato la comunità L’Arca di Milano. È lì, ha raccontato, che aveva conosciuto Stefano Annoni, il trentacinquenne di Bernareggio (Mb) rimasto vittima dell’incidente di lunedì sera sull’A4 a Seriate.

L’articolo completo su La Provincia di Lecco del 15 agosto

© RIPRODUZIONE RISERVATA