
(Foto di Foto Sandonini)
La nuova statale 38
ha superato il primo esame
Viaggio in auto lungo i 9,3 km della strada - Tempi ridottissimi e per ora pochi intoppi
La nuova statale 38, la prima arteria a quattro corsie della Valtellina apre al traffico veicolare esattamente alle 23.50 di mercoledì 31 luglio, dopo che Anas dà l’ok al via ai mezzi a motore.
Di fatto lungo la variante di Morbegno il traffico comincia a vedersi giovedì mattina, alle prime luci dell’alba, anche se molti curiosi già mercoledì sera, dopo la biciclettata con in testa il presidente della provincia di Sondrio Massimo Sertori, si erano avvicinati alle rampe di accesso per cercare di entrare e vantarsi con gli amici di essere stati i primi a sfrecciare lungo i nove chilometri di asfalto nuovi di zecca.
Chi arriva da Lecco ed è diretto oltre Cosio tira dritto deciso. La super del lago si allunga di nove chilometri e trecento metri e in pochi minuti (fra i 7 e i 10 a seconda della velocità) si è allo svincolo di Cosio. Una rampa invita a scendere e ad imboccare la prima rotonda che squarcia i campi di Regoledo, tra i capannoni e le stalle delle aziende agricole. Quindi si risale sul cavalcavia, dove qualcuno ha appeso striscioni per dire grazie, ma anche per invitare a fare presto con il progetto del secondo lotto, per poi scivolare lungo l’ultimo tratto in discesa (quello realizzato in poco meno di due settimane con una speciale sabbia cementizia), immettersi sulla seconda rotatoria e tornare, infine sulla vecchia 38.
La segnaletica indica le varie direzioni: Sondrio, Morbegno, Delebio e c’è un Regolo, al posto di Rogolo, che non quadra. Là sopra, a circa 7/8 metri dal suolo, il panorama sulla Valtellina è inedito. La strada taglia in due il fondovalle, quella lunga striscia di campagna “scippata” all’agricoltura, come non ricordare le dure prese di posizione contro il progetto della nuova strada degli imprenditori del settore e di Coldiretti?
Là sotto ci sono distese di granoturco, le palle di fieno in attesa di essere portate via, “foreste” di fondovalle che spuntano chissà da dove e di cui ignoravi l’esistenza. Segherie, stalle, stradine di campagna, la pista ciclabile che silenziosa accompagna i turisti in bicicletta e le acque placide dell’Adda, dove immagini i germani reali a caccia di insetti. I campanili delle chiese: la bella collegiata di Sant’Alessandro a Traona, la parrocchiale di San Giorgio di Cino, San Michele Arcangelo sembrano più vicini mentre si cavalca questo serpetone nero d’asfalto e di lamiere, che la politica ha caricato di molte aspettative. Spuntano ovunque i tralicci dell’alta tensione, incroci verticali e orizzontali tipici del panorama valtellinese e le più recenti antenne della telefonia mobile che ci consentono di essere sempre interconnessi, anche quando si guida. Anche chi percorre la via in direzione est-ovest si risparmia rotonde e rallentamenti per via dei numerosi incroci, e i tempi di percorrenza si accorciano. Al Fuentes la segnaletica è abbastanza chiara e ti guida senza grossi problemi verso la Valchiavenna, la Valtellina, Colico o il centro commerciale.
Unico punto critico l’uscita per Piantedo, verso la rotatoria dell’ipermercato, ancora segnalata con le strisce gialle di cantiere, ormai quasi sparite, e non è facile capire di chi sia la precedenza. Ci si dovrà fare l’abitudine alla complessità del mega incrocio con nuove rotonde, strade e rampe di accesso e di uscita, un vero incubo per chi fino a mercoledì saliva e scendeva dalla Valtellina. Il traffico, nel giorno del debutto, si distribuisce abbastanza equamente tra la vecchia e la nuova 38, ma chi si affaccia sulla statale ha notato ieri una forte diminuzione del numero di mezzi pesanti in circolazione lungo il viale Stelvio. Almeno a Piantedo, Delebio, Andalo e Rogolo si comincia a respirare. n
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