
Cronaca / Lecco città
Martedì 28 Ottobre 2014
« Mi piace ricevere
e dare adrenalina
La musica è fonte
di grande energia»
Jacopo Fusi, 19 anni, disc jockey per passione
Una delle nuove star del divertimento lecchese
Dal Capodanno in piazza alla Notte bianca
«Venerdì organizziamo il primo Halloween Party»
La notte è sinonimo di fascino e di divertimento. Di energia e attrazioni che alla luce del sole non si fanno vedere. La musica e i giovani sono la prima cosa a cui si pensa durante le sere del fine settimana. Divertirsi, ballare, andare per locali, fare le ore piccole, magari bere qualche bicchiere di troppo. Tutti, o quasi, abbiamo passato un periodo della vita in cui si attendeva tutta settimana il sabato sera per uscire con gli amici. Oltre alle migliaia di giovani che si scatenano in pista, la macchina del divertimento notturno è composta da centinaia di persone che ci lavorano. Dai proprietari dei locali ai buttafuori, dai baristi alle cubiste. E poi c’è lui, il deejay, il gran cerimoniere della festa. Colui che determina il successo di una serata sia per il locale sia per i ragazzi che lo seguono adoranti come il capo tribù. Jacopo Fusi, 19 anni di Lecco, rione Rancio, è una delle nuove star del panorama del divertimento lecchese. Fusi è la punta di diamante del Team Swag che da circa un anno organizza gli eventi più divertenti a Lecco: dal Capodanno in piazza alla Notte bianca, dal Carnevale allo Schiuma party. Fusi è uno dei re della notte di Lecco.
Jacopo, quella che sta per iniziare è una settimana di vigilia importante…
«Sì, venerdì 31 in piazza XX settembre organizzeremo il primo Halloween Party di Lecco, inizieremo alle 19.30 con l’aperitivo nei bar e proseguiremo fino a mezzanotte circa a fare musica. Spero che verranno tanti ragazzi come è stato per gli eventi precedenti, c’è tanta voglia di divertimento».
Tu sei giovanissimo, come hai iniziato a fare il deejay?
«Lo faccio da circa quattro anni, ho sempre avuto la passione per la musica. I miei genitori mi hanno regalato una console a Natale quando avevo 15 anni, ho iniziato così. Da due anni poi sono entrato a fare parte del team Swag e a fare diverse serate anche in piazza come quelle che organizziamo a Lecco».
All’alba dei tempi, quando è nata la figura del deejay, si usavano i dischi in console. Ora quali sono i tuoi strumenti di lavoro?
«Lettori cd, chiavette, mp3, memorie esterne, usiamo tutti lettori digitali. Tutto si è ridotto in dimensioni e peso, è un’attrezzatura più facile da portare in giro rispetto al passato. Pochi, anzi pochissimi, usano ancora i vinili».
Ma quindi metti insieme prima una traccia che poi usi durante la serata?
«No il mixaggio avviene ancora dal vivo. Sulle mie chiavette ho tutte le canzoni che voglio usare, le ultime, dobbiamo essere aggiornatissimi, il pubblico è esigente e conosce tutte le novità».
Quindi, in pratica, quali sono i tuoi strumenti di lavoro?
«Il mixer, due lettori cd e qualche chiavetta usb».
Che genere di musica suoni?
«Elettro-commerciale».
Fai solo questo di lavoro?
«Purtroppo per ora sì, mi sono appena diplomato geometra, sto cercando lavoro. Fare il deejay mi piace tantissimo, ma lo faccio solo nelle sere dei weekend, vorrei un’occupazione fissa durante il giorno e poi integrerei con la musica».
Quando è iniziato il tuo rapporto con la musica?
«A otto anni, quando ho cominciato a studiare la tromba, non ho mai smesso con questo strumento, la suono ancora nella banda di Rancio».
Il mondo della tromba e quello della discoteca sono ben differenti…
«Sì è vero, infatti mi piace molto di più la musica da discoteca. Nel mondo della tromba, ovvero della musica classica, è tutto molto più rigido e statico come il suo pubblico. La discoteca, invece, ti permette di dare e ricevere da chi balla un’energia e un’adrenalina incredibile. In pista capisci subito se un brano piace o meno, lo capisci dalla reazione dei ragazzi. Durante un concerto di musica classica è impossibile capirlo, sono tutti seduti. In discoteca c’è uno scambio di emozioni più forte».
Quale è il tuo pubblico?
«Sono ragazzi giovani, dai 17 ai 25 anni circa».
Come si svolge una tua serata in discoteca?
«La preparazione di una serata inizia anche due settimane prima, devo aggiornarmi su tutte le novità musicali, è un lavoro costante, non posso trascurarlo. Il giorno della serata parto da casa alle 20.30, arrivo in discoteca, preparo la mia attrezzatura, faccio un check-sound per vedere se tutto funziona, apriamo la discoteca e io suono di solito nella parte centrale della serata. L’elettro-commerciale è la musica che va di più ora, quindi io lavoro dalle 23 all’1 circa, poi rimango fino alla chiusura del locale, 3.30-4 della mattina».
Sei da solo in console?
«Sì anche se prima di me suona un altro deejay, Tom, ci alterniamo, ognuno fa la sua parte di serata con diversi tipi di musica».
Come reagiscono i ragazzi lecchesi all’energia che tu gli dai?
«Ora che ci hanno conosciuto danno una risposta positiva. A Capodanno e Carnevale c’erano migliaia di persone in piazza. Qui a Lecco c’è poco per la vita notturna, il nostro pubblico è giovanissimo, vuole divertirsi vicino a casa. Verso i 25 anni poi lasciano Lecco e vanno verso Milano, ma è giusto così, è naturale che dopo un po’ si abbia voglia di qualcosa di nuovo».
Siete gli unici, voi di Swag, a organizzare eventi di questo tipo a Lecco?
«Sì, siamo gli unici perché Lecco è molto indietro nel campo divertimento. Però abbiamo la totale collaborazione del Comune che è molto disponibile quando proponiamo di organizzare eventi di questo tipo».
Ti vedi ancora a fare questo lavoro tra 10 o 20 anni?
«Sì. È molto bello questo mondo, mi piace e vorrei continuare. A Lecco farlo diventare una professione è impossibile, mi piacerebbe trovare un lavoro stabile, come geometra oppure nel campo delle luci nei locali, fare il tecnico ad esempio e poi integrarlo con l’attività di deejay”.
La tua famiglia come ha reagito quando hai iniziato a fare il deejay?
“All’inizio non erano contentissimi, ero piccolo, finivo tardi la sera anche se andavo a suonare sotto casa al Libero Pensiero di Rancio. Ora è tutto tranquillo, anzi, mi sostengono».n
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