
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Sabato 26 Ottobre 2013
Morbegno, riordino scuole
Aprea convoca gli enti locali
L’assessore regionale interviene sull’istituto comprensivo unico - Cercherà una sintesi tra Provincia, Comune e dirigenze scolastiche

L’assessore all’Istruzione della Regione Valentina Aprea chiama a raccolta Comune di Morbegno, Provincia di Sondrio e le direzioni didattiche della Damiani e della Spini-Vanoni per cercare una via di uscita all’impasse sul dimensionamento scolastico.
L’incontro si svolgerà alle 12 in punto di mercoledì 30 ottobre al Pirellone e l’assessore della giunta Maroni tenterà una non facile mediazione tra le parti: Comune e Provincia, da mesi arroccate sulle reciproche posizioni e pare assai poco intenzionate a fare marcia indietro.
La questione è nota e ha tenuto banco, tra gennaio e marzo, spaccando letteralmente in due, o quasi, la città. Da una parte i sostenitori dei due istituti comprensivi: oltre al circolo didattico Damiani, anche la minoranza consigliare, molte famiglie della zona nord di Morbegno e gli assessori della giunta Rapella, Oreste Muccio e Stefano Ciapponi, che hanno espresso in consiglio comunale un orientamento opposto alla linea della maggioranza. Dall’altra i paladini del comprensivo unico: il Comune di Morbegno che si è espresso a maggioranza con una delibera ad hoc, molto articolata, che sposa la convinzione dei docenti della scuola media Vanoni, con cui si sono schierate molte delle famiglie dei ragazzi che frequentano l’Istituto di via Ambrosetti. Recentemente c’è stata anche la presa di posizione degli attivisti del Movimento cinque stelle che sollecitava una rapida assunzione in carico del problema da parte della Regione, l’ente su cui ricade la competenza di questa materia.
«Il caso di Morbegno è l’unico che in tutta la Lombardia vede contrapporsi su soluzioni opposte gli enti locali - così dall’ufficio stampa dell’assessore Aprea - la Regione, nell’accompagnare il percorso verso la verticalizzazione previsto dalla riforma scolastica, si è limitata a ratificare le scelte che arrivavano dal territorio, in questo caso, ascolteremo le diverse posizioni, sperando, dopo l’incontro di arrivare a un intesa». Intanto sia il Comune che la Provincia restano sui reciproci fronti: «Per la nostra Provincia, si tratta di una questione di principio, più che politica - afferma l’assessore all’Istruzione Costantino Tornadù - con i due istituti siamo coerenti con le scelte che da sempre salvaguardano la nostra territorialità e poi anche le recenti linee guida del ministero vanno verso questa direzione, prevedendo istituti con non più di 800 studenti, mentre nel caso di Morbegno si avrebbe un istituto con addirittura 1.600 alunni». Gli insegnanti della Vanoni avevano stigmatizzato la scelta della Provincia, arrivata dopo la delibera del consiglio comunale, definendola «sconcertante… caratterizzata dal disprezzo per le autonomie locali più vicine ai cittadini e direttamente competenti nella fornitura e gestione delle scuole materne, elementari e medie».
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