Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 31 Dicembre 2013
Nelle cantine di Vetto
la... filosofia del cudegot
Profumi d’altri tempi per residenti e turisti - La famiglia Masa ha deciso di svelare a tutti i segreti dell’antica lavorazione degli insaccati
Profumi d’altri tempi, sabato sera, nelle quattro cantine di Vetto messe a disposizione da alcuni amici intrigati all’idea di riproporre il “cudegòt con oss de ciùn e patate” a residenti e turisti.
L’idea, a dire il vero, è venuta alla famiglia Masa, gerente la macelleria-alimentari Masa di Vetto, che, già la scorsa estate aveva deciso di condividere con grandi e piccini i segreti della lavorazione degli insaccati, di cui è maestra.
Durante queste festività natalizie, quindi, i Masa, hanno deciso di riprovarci coinvolgendo, però, anche alcuni compaesani che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa. «Luigi Bontempi, in particolare, - assicura Mario Masa, che gestisce col fratello Francesco, l’alimentari - è stato un vulcano. Del resto lui è così, sempre in prima linea, sempre pronto a darsi da fare. Gli dobbiamo molto anche in questa occasione, così come abbiamo avuto grande appoggio da Giancarlo e Rina Bergomi, così come dalla famiglia di Luigi Parolini, presidente della Sagra di Vetto, e dal Gruppo Alpini di Lanzada. Basti dire che a cucinare le ossa di maiale e i cotechini di nostra produzione, così come le patate, è stato, in primis, Dante Moretti, degli Alpini di Lanzada, supportato da Giulio Bergomi».
Che hanno fatto un gran lavoro, considerati i profumi che imperavano nel cucinino e nelle quattro cantine. Dove ben 52 commensali, una trentina di turisti e venti residenti, hanno preso posto dopo essersi debitamente prenotati all’alimentari Masa. Altri venti se ne sarebbero aggiunti, ma, ormai, i posti a sedere erano andati esauriti.
«Del resto il nostro intento non era quello di fare business con queste iniziativa - assicura Mario Masa -, ma, semplicemente, di diffondere la “filosofia del cudegòt”. Perché oggi andiamo sempre di fretta, troppo. Non abbiamo tempo per cucinare, non vogliamo sporcare, fare cattivi odori in cucina e in casa. E neppure possiamo stare troppo a tavola, perché gli impegni incombono. Invece, col “cudegòt” bisogna prendersi del tempo. E’ un food slow per antonomasia. Occorrono circa due ore per bollirlo ed è bello, poi, gustarselo con calma, meglio se in compagnia».
Trascorrere una serata in armonia, lanzadesi e non, insieme, dentro le cantine che un tempo custodivano i momenti conviviali della collettività di Vetto, passando in rassegna anche stupendi fotogrammi di Rino Masa. «Un’occasione anche per noi, amici di Vetto, - assicura Masa - di riaprire questi locali e sistemarli, tant’è che, poi, fatto questo enorme lavoro, perché non andasse sprecato in una sola serata, ne abbiamo organizzata in corsa una seconda. Ci ritroveremo il 4 gennaio, alle 19, sempre a Vetto, per la trippa in compagnia. Anche in questo caso raccomando la prenotazione (telefono 0342453389)». Il rischio altrimenti è di tornarsene a casa a stomaco vuoto.
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