
(Foto di Foto Sandonini)
Pizzaioli diplomati
In 25 festeggiano
Venticinque, ma quasi una decina sono rimasti fuori per problemi di spazio, i novelli pizzaioli che giovedì sera hanno concluso il corso a Morbegno
Venticinque, ma quasi una decina sono rimasti fuori per problemi di spazio, i novelli pizzaioli che giovedì sera hanno concluso il corso per imparare a preparare il piatto Made in Italy per eccellenza.
Mentre imperversano anche in Bassa Valtellina le pizzerie e i take way gestiti da stranieri, gli italiani, messi alle strette dalla crisi, riscoprono un mestiere che era stato letteralmente abbandonato. A farsi promotore dell’iniziativa, prima in Valchiavenna e adesso anche in Bassa Valtellina, Vincenzo Muia, pizzaiolo da 23 anni, con un passato da istruttore di tennis e una naturale inclinazione per l’insegnamento. «Ho già formato più di 180 persone di tutte le età - racconta Muia - a Morbegno, alla pizzeria “La Rondine” abbiamo accolto allievi dai 16 ai 60 anni».
I giovani arrivano dall’alberghiera, ma non necessariamente, spesso allettati dall’idea di trovare in questo settore uno sbocco professionale. E qualcuno il lavoro lo trova, visto che il pizzaiolo continua ad essere una figura molto richiesta, anche come stagionale. «Abbiamo anche professionisti, avvocati, pensionati, un po’ di tutto, persone che si sono fatte il forno a legna in casa e desiderano conoscere tutti i trucchi per imparare ad impastare un’ottima pizza e fare bella figura con gli amici». L’insegnante nel suo corso svela tutti i segreti del perfetto pizzaiolo, perché, forse non tutti lo sanno che, per preparare un buon impasto è indispensabile dare un’occhiata anche al tempo.
Dosi e miscela degli ingredienti cambiano a seconda della stagione e delle condizioni climatiche, per cui c’è la pizza invernale, quella estiva, l’impasto ideale per quando fuori tira vento o infuria il temporale. E per il condimento gli allievi giovedì sera, nell’esame finale, prima di ritirare l’attestato, si sono sbizzarriti con fantasiosi abbinamenti: pera con formaggio e noci, trota in carpione, pizza alla ricotta acida e erba cipollina, ma c’è stato anche chi ha scelto i prodotti locali, a chilometri ridotti, come la bresaola, i formaggi e gli ortaggi.
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