
Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 03 Luglio 2015
Smerigliatrice in piena notte: erano i ladri nella sede Cisl
Chiavenna, la banda ha agito la sera del 30. Una volta all’interno ha prelevato
i 5mila euro degli incassi per il 730
Stavolta il colpo non è stato silenzioso e alcuni cittadini della zona di via Paolo Bossi, nel cuore della notte, hanno sentito i ladri. Ma nessuno ha pensato che quel frastuono fosse prodotto da una smerigliatrice utilizzata per aprire una cassaforte. Terminato il baccano, gli abitanti della zona hanno ricominciato a dormire e i malviventi se ne sono andati con un bel bottino.
È di più di cinquemila euro, infatti, il bilancio del furto subito nella notte fra martedì e mercoledì dalla Cisl a Chiavenna. L’ufficio, situato, nel cuore della città, tra l’ospedale e piazza Persenico, è stato visitato il 30 giugno scorso, data scelta non a caso probabilmente, visto che questo è uno dei periodi clou per le dichiarazioni dei redditi. Nella cassaforte erano custoditi i soldi versati da lavoratori e pensionati per pagare la tessera e la quota prevista per coloro che si rivolgono al sindacato per 730 e Unico.
Dopo aver scassinato una porta, sono entrati e hanno trovato il punto in cui erano custoditi i contanti. Non ci hanno pensato su due volte. Hanno preso la smerigliatrice che si erano portati da casa, hanno prelevato il denaro e se ne sono andati passando da una finestra che dà su via della Cereria.
L’operazione, come anticipato, non è stata silenziosa. Ma evidentemente, nonostante i numerosi episodi di questo tipo che si sono registrati in città, nessuno ha pensato a un furto. Per gli operatori della Cisl, che in queste settimane è presa d’assalto da numerosi cittadini ben prima dell’orario d’apertura, l’arrivo in ufficio è stato decisamente amaro. Si sono trovati a fare i conti con le conseguenze del passaggio della banda, sia a livello di disordine, sia per l’assenza di una somma rilevante dalle casse dell’organizzazione.
«La cifra esatta dev’essere ancora definita, certamente si tratta di un bilancio pesante – rileva il segretario generale Mirko Dolzadelli -. Stiamo parlando di soldi versati da lavoratori e pensionati, che come avvenuto purtroppo in altri casi sono finiti nelle mani di queste persone». Anche in questa occasione si confida nelle videocamere di sorveglianza piazzate negli ultimi anni in città e negli altri Comuni della Valchiavenna.
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