Cronaca / Lecco città
Giovedì 27 Novembre 2014
Truffa agli anziani con i rilevatori di gas
Quattro indagati in tribunale a gennaio
La prima udienza preliminare di ieri a Lecco ha visto una delle parti lese rimettere la querela - Una pensionata lecchese è stata risarcita con 200 euro. Da valutare le altre posizioni
Cinque anziani lecchesi sono parti lese per avere presentato denunce querele ai poliziotti e ai carabinieri per l’ipotesi di reato di truffa aggravata.
I pensionati sarebbero stati gabbati all’atto di aderire alle proposte di acquisto di apparecchi rivelatori di fughe di gas-metano fatte loro sottoscrivere da quattro venditori incaricati dai dirigenti di una società con sede a Brescia.
Ieri mattina in tribunale, nel corso dell’udienza preliminare del giudice Paolo Salvatore, una donna di 70 anni abitante in viale Turati ha espresso consenso alla proposta degli avvocati Luigi Tancredi, difensore d’ufficio di Lecco, e Giuseppe Pesce, legale di fiducia del Foro di Brescia, per ritirare la querela nei confronti di uno degli incriminati dal pubblico ministero Paolo Del Grosso, titolare del fascicolo di indagine.
La pensionata è stata risarcita in tale sede giudiziaria per l’importo di duecento euro, rispetto alla somma da lei sottoscritta per 250 euro.
Di tale entità è stata infatti la prima proposta del venditore che l’aveva contattata, presentandosi nella sua abitazione un anno fa. Ne erano seguite le rivendicazioni alla società per pretendere di essere risarcita.
I particolari su “La Provincia di Lecco” di giovedì 27 novembre
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