Val Genasca, la frana ora fa paura

Ieri sopralluogo del presidente della Provincia a Uggia sul versante opposto a quello dello smottamento «La preoccupazione è elevata sia per la sicurezza, sia per le conseguenze della situazione attuale»

San Giacomo Filippo

Via il semaforo, inutile e potenzialmente pericoloso, e massima attenzione alla gestione del traffico per evitare ogni tipo di disagio ai turisti. Sono i due obiettivi definiti ieri mattina per la frana della Val Genasca dal presidente dalla Provincia, Luca Della Bitta. Sotto la pioggia battente, il numero uno di palazzo Muzio - e sindaco di Chiavenna - ha effettuato un sopralluogo a Uggia, sul versante opposto a quello della frana.

C’è preoccupazione per i pericoli legati alla caduta di roccia e fango sulla statale (nell’ultima settimana si sono registrati spostamenti di oltre un metro del materiale franoso), ma non solo. I principali timori, in Valle Spluga, sono determinati dal rischio di isolamento di tre Comuni con circa duemila residenti. Al primo posto, fra le perplessità emerse nel corso degli ultimi giorni, c’è quella legata al semaforo che consente il transito con il senso unico alternato. Una situazione criticata da molti cittadini e definita incomprensibile anche da alcuni rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal sindaco di Madesimo Franco Masanti. Ci si chiede quale sia il motivo di questa gestione, anche perché con una colonna di auto ci sarebbe un aumento delle probabilità di coinvolgimento dei veicoli in caso di frana.

Poi c’è un altro aspetto: nei fine settimana tra San Giacomo e Chiavenna si forma spesso una lunga coda di vetture e pullman. Gli effetti negativi di questo stop sembrano evidenti. «La preoccupazione è elevata sia per la sicurezza, sia per le conseguenze della situazione attuale e di un’eventuale caduta della frana – ha spiegato Della Bitta -. Per quanto riguarda il primo aspetto c’è un costante monitoraggio, sono state investite risorse per tempo. Il problema sono soprattutto le eventuali ripercussioni per i tre Comuni della Valle Spluga in caso di un’interruzione della statale. Per quanto riguarda i possibili interventi, credo che le perplessità raccolte a proposito del semaforo siano condivisibili. Urge modificare il piano di intervento per evitare che alcune azioni vadano a complicare la situazione: bisogna agire in fretta e credo che la Comunità montana, titolare della responsabilità , si attivi».

Leggi l’approfondimento sull’edizione de La Provincia di Sondrio in edicola il 16 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA