
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 23 Ottobre 2013
Vent’anni di impegno contro le leucemie
L’Ail di Sondrio li celebra in un convegno
Sabato nell’incontro con gli esperti si farà il punto sulle possibilità di guarigione

È toccante la testimonianza di Adelia Carini, presidente dell’Ail, Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, della provincia di Sondrio dalla sua fondazione. I festeggiamenti per il ventennale, infatti, coincidono con quelli della sua presidenza e si concretizzeranno in un bilancio sullo stato delle cure e della ricerca tratteggiato in un convegno di alto livello in programma questo sabato a Sondrio.
Ma per tutti questi anni, Adelia Carini, una laurea in farmacia, ha sempre avuto negli occhi e nel cuore una sola immagine «quella del piccolo Italo, 6 anni, di Talamona come me - ha detto ieri in conferenza stampa - che se ne stava tutto solo dentro il San Matteo di Pavia, ammalato di leucemia, e che ero stata incaricata di andare a trovare, perché, allora, era il 1952, la sua famiglia non poteva permettersi di seguirlo fino a Pavia, mentre io ero lì per frequentare l’università. Ho sempre in mente i suoi occhioni neri, il viso pallido».
«E quando sono tornata in ospedale per fargli visita ed ho trovato il suo lettino vuoto, è stato uno shock tale… Da allora è cambiato qualcosa in me. Non ho mai smesso di pensare ad Italo e, tutt’ora, porto con me il ricordo di questo bimbo abbandonato a se stesso, impossibilitato a ricevere cure che lo facessero guarire perché, allora, non ce n’erano, e anche a ricevere vicinanza e affetto, perché i tempi non lo permettevano».
Adesso è diverso. Ci sono le cure appropriate, tant’è che di leucemia si guarisce nell’80% dei casi, e c’è tutta una rete di protezione e assistenza garantita anche dal mondo dell’associazionismo e, nel caso nostro, proprio dall’Ail. Aspetti di cui si parlerà anche nel corso del convegno del ventennale in programma questo sabato, dalle 9.30 alle 12.30, nella sala Besta della Popolare.
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